Ventimila volumi di notevole rilevanza storica e documenti archivistici datati tra il XV ed il XIX secolo, del valore di alcuni milioni di euro, sono stati sequestrati, a Milano,...
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I libri sono stati recuperati in parte nella biblioteca della sua Fondazione, in via Senato, attualmente chiusa, e in parte presso un magazzino di deposito beni per privati, l'Opencare in via Piranesi. Delle ventimila opere, circa 3000 farebbero parte del "sancta sanctorum", la collezione privata di Dell'Utri, grande collezionista di libri antichi e rari, trovata direttamente nelle sue pertinenze, di cui fanno parte manoscritti anche del XV secolo. Il sequestro, avvenuto quasi un anno fa - ma reso noto oggi - parte da un'indagine condotta all'epoca dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Monza, che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi.
L'inchiesta è nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini di Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore. Secondo il pm di Milano che ha coordinato l'inchiesta, Luigi Luzi, non sono però stati trovati collegamenti con quelli sequestrati all'ex senatore. Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza «di opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull'intero territorio nazionale».
Gli esiti delle investigazioni sulla vicenda della Girolamini - sviluppate con l'ausilio di intercettazioni e costantemente ostacolate sia dall'estrema impermeabilità degli indagati che da ripetuti tentativi di depistaggio - avevano consentito di scoprire l'esistenza di un sodalizio dedito alla sistematica spoliazione della Biblioteca, per il quale sono stati eseguiti sei arresti nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione ed alla ricettazione di migliaia di volumi antichi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino