Minibot, no di Visco: sono sempre debito non è la soluzione

Minibot, no di Visco: sono sempre debito non è la soluzione
«I minibot sono sempre debito, non è di certo una soluzione al problema del nostro debito pubblico». Così il governatore della Banca d'Italia Ignazio...

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«I minibot sono sempre debito, non è di certo una soluzione al problema del nostro debito pubblico». Così il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco al Festival dell'Economia di Trento riferendosi alla proposta di creare titoli di Stato di piccolo taglio che da sempre è una bandiera dei leghisti no euro e viene considerato un primo passo per l'uscita dalla moneta unica. Perché i minibot, nell'idea dei leghisti anti-euro, sarebbero una valuta parallela. 


Nei giorni scorsi è arrivato il via libera all'unanimità della Camera, con il voto favorevole anche del Pd, a una mozione che impegna il governo a varare un provvedimento per il pagamento dei debiti della Pa alle imprese in titoli di Stato di piccolo taglio. «Non sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo», è stata la smentita del Tesoro, mentre molti esponenti del Pd si sono trovai in imbarazzo a dover gfiustificare il sì alla mozione. 

All'interno della riflessione sulla proposta di minibot per pagare i debiti della Pubblica amministrazione, Visco ha sottolineato che «bisogna evitare che con proposte che possono cercare di risolvere percezioni di problemi si mettano in moto percezioni che facciano salire il costo del debito perché c'è più sfiducia». «Per un po' - aveva premesso Visco - stiamo ancora godendo dei tassi bassi passati» ma «se questi tassi restano» al livello attuale il debito «tende a crescere invece che a ridursi» perché il «costo del debito supera il tasso di crescita dell'economia».

«Non c'è - ha precisato il ministero dell'Economia - nessuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento
di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti
da parte delle pubbliche amministrazioni italiane», i cui tempi sono «in costante miglioramento». 

Dei minibot se ne parlava da anni. Una proposta dell'ex premier Silvio Berlusconi, nel 2017, fece il giro del mondo. La proposta poi farà capolino nel contratto Lega-M5s nel 2018. E viene messa nero su bianco nella mozione Baldelli (FI) per le compensazioni nei pagamenti della Pa targata Forza Italia, in cui Lega e Cinque Stelle avrebbero inserito in corso di votazione il via libera ai minibot. Prima dell'approvazione unanime, in cui il via libera dell'opposizione europeista finisce oggetto di una pioggia di critiche sui social. Fino al punto da fare diventare # minibot un top trend su Twitter, e spingere il gruppo del Pd alla Camera ad annunciare «un ordine del giorno urgente al Dl crescita per escludere decisamente l'impiego di strumenti come i cosiddetti minibot».

«Nella prima versione della mozione non c'era quel punto», spiegherà poi il deputato di Più Europa Riccardo Magi.

Un errore, dunque, su quella che è «soltanto una mozione» come scrive la nota del Pd. Ma che fa gongolare i più antieuro fra le file leghiste. «Eppure Padoan (Pd ed ex ministro dell'Economia, ndr) ha votato anche lui la mozione», twitta Claudio Borghi, consulente economico del vicepremier Matteo Salvini.

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Il Mattino