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Ha agito senza un briciolo di pietà. Per una banale lite di viabilità, un ragazzo di 24 anni, in zona Prati, si è accanito contro un diciannovenne che vive a Ponte Milvio con la famiglia. L’ha picchiato a tal punto da farlo svenire ma il violento si è accanito ancora. È possibile che il pestaggio a sangue porti alla vittima dei danni permanenti. Ci ha pensato la polizia ad indagare sull’accaduto e a rintracciare il ragazzo di 24 anni, originario di Monteverde, che è finito in carcere con l’accusa di lesioni aggravate.
Un’inchiesta che è durata più di un mese e che ha permesso agli agenti di fare piena luce su quanto è accaduto. Il banale incidente con le gravi percosse si è verificato il 2 giugno su un tratto di via Montezebio. Il 19enne, studente universitario, era sulla sua minicar e nel fare manovra, ha urtato uno scooter parcheggiato poco distante. Il guidatore della minicar ha avuto una condotta ineccepibile: si è fermato subito proprio per verificare il danno. Ecco che è stato raggiunto da un individuo - probabile possessore del mezzo a due ruote - già con precedenti alle spalle per aggressione e rissa, il quale ha iniziato ad inveire contro il conducente della minicar per poi, con un pugno, frantumare il lunotto posteriore. Ma non si è fermato qui. Ecco che l’autore del danno, preso dalla paura, è risalito a bordo del suo mezzo avviandosi in direzione Piazzale Clodio.
Il ragazzo, incensurato, pensava che il litigio fosse finito lì invece il brutto doveva ancora iniziare.
Ad incastrare il violento ci sono anche alcune immagini estrapolate da alcune telecamere vicino a piazzale Clodio dove è avvenuta la violenta aggressione. «Mi trovavo a piazzale Clodio - ha raccontato un testimone alla polizia - Ho visto quel tizio scendere dallo scooter ed avventarsi contro il ragazzo sulla minicar. È stato una furia. Ha agito come un criminale. Ha picchiato la vittima a sangue. Ad un certo punto il ragazzo è caduto in terra svenuto ed insanguinato. Neanche in quel momento si è fermato. Ha continuato a bersagliarlo con calci alla testa. Ho pensato che l’avesse ucciso. Quel ragazzo era tutto sporco di sangue e non dava segni di vita. Poi qualcuno ha chiamato un’ambulanza che è arrivata dopo pochi minuti. Gli infermieri ed il dottore si sono presi cura del giovane che poi ha cominciato a respirare di nuovo. Quel ragazzo si è comportato come un vero criminale».
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