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Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, non ha dubbi: «È impensabile che si tratti di un atto deliberato: da parte della Russia sarebbe una scelta suicida, non ha più risorse per portare avanti questo conflitto». Ma, se così fosse, la minaccia nucleare sarebbe più concreta che mai: «Mosca ormai non ha altre armi a disposizione». Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina due missili sono arrivati sul territorio della Nato e, se si trattasse di un atto deliberato, le conseguenze potrebbero essere disastrose.
Generale, è verosimile che la Russia possa decidere di attaccare un paese della Nato a questo punto del conflitto?
«È insensato pensare che come trovata ingegnosa per uscire dall’impasse in cui si è venuta a trovare la Russia scelga di bombardare la Polonia. È una missione suicida. Sarebbe un atto di masochismo da parte di Mosca, che ormai non dispone più di molte armi di precisione. I depositi russi sono quasi vuoti, perché l’industria militare non ha la capacità di rifornire gli arsenali».
L’articolo 5 della Nato prevede l’intervento militare in caso di attacco a un paese membro dell’alleanza. Come deve procedere la comunità internazionale?
«La comunità internazionale si deve allertare, è il momento di mantenere i nervi saldi.
Se si trattasse di un atto deliberato la minaccia nucleare quanto sarebbe concreta?
«La minaccia nucleare è sempre sullo sfondo di questa guerra, è stata presente dal primo momento del conflitto. Putin ha sempre lasciato intendere che in caso di attacco al territorio russo reagirà con ogni mezzo. È una minaccia concreta, esplicita. Anche perché ormai Putin non ha altri mezzi a sua disposizione per andare avanti e fronteggiare un acuirsi della guerra. Proprio per questo motivo è necessario più che mai agire con estrema freddezza. Serve ragionare sulla base di fatti certi per appurare le reali intenzioni della Russia, prima di prendere decisioni concrete. Nessuno può leggere nella mente di una persona come Putin, che deve ormai combattere a mani nude, che è isolata, che non ha più nessuna prospettiva, nemmeno quella di rimanere in carica e nemmeno per quanto riguarda la sua stessa vita».
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Il Mattino