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OTRANTO - Avrebbe allungato le mani su un bagnino di neppure 18 anni avvicinando il ragazzo nei pressi di una duna con un banale pretesto. Ora un insegnante di scuole medie di Lecce sulla sessantina d'anni è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di violenza sessuale.
L'inchiesta è finita sul tavolo del sostituto procuratore Stefania Mininni e il lavoro investigativo, almeno per il momento, si può ritenere solo agli inizi. Per ora nero su bianco c'è il racconto del bagnino, uno studente di scuole superiori di 17 anni residente a Maglie, che ha deciso di denunciare il suo presunto insospettabile molestatore.
Gli abusi risalirebbero agli inizi dello scorso mese di luglio e si sarebbero verificati in un noto stabilimento balneare che ricade nella zona tra Torre dell'Orso e Otranto. Quella mattina il giovane operaio sarebbe stato chiamato a gran voce dall'insegnante nel frattempo allontanatosi dal suo ombrellone dove si trovava in compagnia di una signora per raggiungere una duna.
E proprio sulla collina di sabbia il professore avrebbe manifestato il proprio disappunto facendo notare al bagnino la presenza di alcuni rifiuti ammassati sull'arenile. In realtà quella segnalazione si rivelò solo un pretesto per svelare le sue reali intenzioni.
L'insegnante, infatti, con una mossa fulminea, si sarebbe avvicinato al giovane palpeggiandolo. Il bagnino, però, si sarebbe immediatamente allontanato respingendo il cliente del lido e sollecitando l'immediato intervento del padre. Allo stabilimento balneare in poco tempo arrivarono i carabinieri che identificarono il professore. Alcune ore dopo il bagnino, assistito dall’avvocato Dimitry Conte, si presentò in caserma per formalizzare la denuncia e un fascicolo è stato aperto dal magistrato inquirente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino