Per 13 anni è stata molestata, pressata, portata allo sfinimento. E tutto virtualmente, solo perché aveva respinto un suo spasimante. Ora però Lindsey...
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Tra loro non era scattato un interesse reciproco e Lindsey aveva deciso di smettere di frequentarlo. L'uomo ha reagito creando una dozzina di siti web a suo nome e pubblicando notizie false e private su si lei. Ha persino guadagnato con la pubblicità su Google e creato falsi account sui social. Alla fine ha ricevuto un'ingiunzione che ha aperto una causa legale senza precedenti.
Il caso di "trolling" (l'atto di lanciare provocazione e di umiliare qualcuno su internet) è il più duraturo che sia mai stato affrontato in un tribunale. Ora la donna dovrà essere risarcita per danni morali. «Per quasi 13 anni la signora Goldrick non ha potuto ottenere un aiuto significativo dalla polizia, nonostante le prove. Non è giusto che le vittime di molestie su Internet siano abbandonate», ha dichiarato al Daily Mail l'avvocato di Lindsey. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino