Prima la rissa al ristorante per non pagare il conto. Poi l’incidente durante la fuga e una ferita che si è rivelata presto fatale. Giuliano Bergamini si era fatto...
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All’arrivo dei carabinieri della compagnia di Tivoli, i suoi amici affrontano a muso duro i militari, vengono arrestati per tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. “Giggio”, invece, è seduto, senza energie, in un lago di sangue. Secondo le prime ricostruzioni non avrebbe partecipato attivamente alla rissa.
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La ferita non si rimargina e l’infezione si fa sempre più insidiosa. Venerdì, “Giggio” viene trasferito con urgenza al San Camillo di Roma. L’infezione è in stato avanzato, tanto che il giorno dopo il giovane muore per una setticemia fulminante, su cui ora farà luce la procura di Roma. Dopo la denuncia del padre, infatti, il pm Francesco Cascini ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Al momento, non ci sono indagati, anche perché si attende l’esito dell’autopsia per ricostruire la serie degli eventi che hanno portato alla morte, a partire dalla diagnosi iniziale fatta nell’ospedale tiburtino. Lascia una figlia, Sofia, e il dolore di chi lo conosceva. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino