Morto Aboelgheit, l'Egitto perde il giornalista che scoprì gli Swiss Leaks

Anche dopo che gli è stata diagnosticata una terribile malattia, Aboelgheit non ha smesso di scrivere

Il giornalista egiziano Mohamed Aboelgheit
Una vita per la verità. Per il giornalismo, per i diritti di tutti. Una vita spezzata troppo in fretta, quella del giornalista egiziano Mohamed Aboelgheit, morto - dopo una...

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Una vita per la verità. Per il giornalismo, per i diritti di tutti. Una vita spezzata troppo in fretta, quella del giornalista egiziano Mohamed Aboelgheit, morto - dopo una lunga malattia - all'età di 34 anni. Una carriera "giovane" ma costellata da premi e successi. Aboelgheit ha prodotto un’ampia varietà di storie investigative, coprendo argomenti che vanno dalla povertà ai diritti umani, guerre, corruzione politica e tanto altro ancora. Una valanga di tributi si sono riversati sui social per la sua scomparsa, molti dei quali hanno evidenziato l’autenticità e il talento nel lavoro di Aboelegheit, così come la sua dedizione al giornalismo di qualità e il suo incoraggiamento ai giovani professionisti del settore. «Molto probabilmente senza rendersene conto, Aboelgheit è stato in grado di creare un nuovo modello di ciò che significa essere un giornalista arabo: un modello più dinamico e umile».

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Anche dopo che gli è stata diagnosticata una terribile malattia, Aboelgheit non ha smesso di scrivere, sia sotto forma di lavoro giornalistico che di commoventi cronache personali raccontando la sua lotta per la sopravvivenza. La penna è stata la sua compagna anche nei momenti più difficili. 


Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il premio al Fetisov Journalism Award 2020 per aver denunciato la rete finanziaria di una potente forza paramilitare in Sudan. Ma anche il Premio Mustafa Al-Husseini nel 2013, il Premio Samir Kassir per la libertà di stampa assegnato dall’Unione Europea a Beirut nel 2014 e la medaglia d’oro al Premio Ricardo Ortega per Giornalismo audiovisivo associato alle Nazioni Unite. Ha contribuito a diverse indagini investigative (collettive), in particolare l’indagine con la Fondazione per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione con 163 giornalisti di tutto il mondo per raccogliere, localizzare, modificare e pubblicare gli Swiss Leaks, che hanno rivelato i dettagli dei resoconti esterni di personalità di spicco, inclusi presidenti e re di tutto il mondo. Il mese scorso è stato premiato al Forum dei media egiziani. Non potendo presenziare lui stesso all’evento per ricevere di persona l’onorificenza, ha lasciato un accorato videomessaggio, rivolto soprattutto ai giovani giornalisti.

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Il Mattino