Sono stati nuovamente sentiti alcuni dei ragazzi che facevano parte del gruppo di studenti padovani in gita a Milano la sera del 10 maggio in cui è morto, precipitando dal quinto...
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Il pm che coordina l'inchiesta, Claudio Gittardi, li ha fatti convocare da Padova nel più stretto riserbo, per non alimentare le polemiche che si sono susseguite in questi giorni. I compagni del 19enne sono stati ascoltati ieri pomeriggio negli uffici della Squadra mobile di Milano. Da quanto emerso finora, però, gli investigatori aspetterebbero a pronunciarsi nonostante i primi esiti tossicologici: vero, infatti - fanno notare in ambienti vicini alle indagini - che le tracce di alcol erano moderate e che non è stato trovato lassativo, ma bisogna attendere ancora per capire quanto di quell'alcol sia stato assorbito o espulso e risalire all'esatta quantità ingerita.
Questo mentre l'assenza di lassativi non esclude da sola la presenza di qualche altra sostanza somministrata per burla. Si tratta infatti di test preliminari, che chiariscono solo che al momento della caduta lo studente padovano aveva un tasso alcolemico inferiore a un grammo per litro di sangue. Un livello superiore al limite consentito per mettersi alla guida di un veicolo ma non così alto come si sospettava. Secondo gli investigatori, difficilmente con un simile quantitativo di alcol il giovane avrebbe potuto perdere conoscenza e cadere dalla finestra. In questo panorama investigativo, si inserisce anche una nuova polemica sulla messa di suffragio - poco partecipata secondo i media locali - che si è tenuta ieri a Padova.
Pochi i ragazzi in chiesa, pochi i membri della scuola che frequentava Domenico, il liceo scientifico Ippolito Nievo.
Il Mattino