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Non è un partito ma ha già un suo «programma politico», che al primo punto prevede una «legge Costituzionale Anti-Lockdown» per vietare quella che viene definita una «pratica criminale e incostituzionale». Spunta su Facebook la pagina «Movimento Anti-Lockdown», accompagnata dallo slogan «Un'Italia libera». Nel mirino, scrive l'Adnkronos, ci sono le misure restrittive imposte dal governo Conte prima e dal governo Draghi poi con l'obiettivo di contenere la diffusione del Covid.
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«Noi siamo dalla parte delle categorie che sono rimaste indietro, quelle più colpite dalle restrizioni come gli autonomi e le partite Iva», spiega all'Adnkronos uno dei referenti dell'iniziativa, preferendo rimanere anonimo. «La pagina Facebook è stata fondata a novembre e nel giro di poche settimane, senza sponsorizzazioni, ha raggiunto più di 8mila follower».
Questo malumore può essere intercettato da una nuova forza politica? «In periodi caratterizzati da grandi crisi è sempre nato qualcosa di nuovo a livello politico perché si sono create grandi fratture nella società. Se dopo tangentopoli nasce Forza Italia e dopo la crisi degli spread si afferma il M5S, qualcosa dovrà nascere dopo questa grande crisi, nella quale purtroppo siamo ancora immersi. Pensiamo che una opposizione all'establishment possa solo arrivare da destra, ma più che una contrapposizione destra-sinistra vediamo una contrapposizione tra establishment e non tutelati», rispondono i referenti del «Movimento Anti-Lockdown».
Secondo la maggioranza degli scienziati, però, il lockdown e le misure restrittive hanno salvato vite umane... «Per noi - replicano - il riferimento è la Svezia, dove la situazione dei contagi è paragonabile a quella dell'Italia: solo che lì ci sono stati molti meno decessi. Eppure la Svezia non ha subito le nostre restrizioni, mentre l'Italia ha fatto un lockdown duro l'anno scorso e ora adotta il sistema dei colori. È una cosa che fa pensare. Uno Stato democratico non può imporre delle restrizioni per via delle sue mancanze. In un anno si sarebbe dovuto lavorare per migliorare la medicina territoriale e il trasporto pubblico, aumentare i posti nelle terapie intensive. Non è negazionismo il nostro, solo buonsenso».
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