Napoli, apre all'ospedale San Gennaro la struttura unica di accoglienza permanente

Napoli, apre all'ospedale San Gennaro la struttura unica di accoglienza permanente
Apre oggi, con l'arrivo del primo paziente, all'ospedale San Gennaro la struttura unica di Accoglienza permanente dedicata a persone che hanno bisogno di cure importanti e...

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Apre oggi, con l'arrivo del primo paziente, all'ospedale San Gennaro la struttura unica di Accoglienza permanente dedicata a persone che hanno bisogno di cure importanti e che sino ad oggi potevano trovare una risposta adeguata solo nelle rianimazioni. La Suap, la prima struttura pubblica della città di Napoli, ha a disposizione 10 posti letto e un locale esclusivamente dedicato all'accoglienza dei parenti.


«È il primo risultato concreto del tavolo, voluto dal presidente De Luca a gennaio 2019, dedicato alla riconversione del San Gennaro - spiega il commissario straordinario della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva - Diamo così un primo segnale concreto con un nuovo servizio assistenziale ai cittadini e di fatto avviamo il processo di riconversione della struttura che resta un nodo cruciale nella rete dell'assistenza territoriale. Questo significa - prosegue - garantire nuove risposte alle famiglie che vivono il dramma della malattia e che troppo spesso devono farsi carico di questa sofferenza senza l'opportuno sostegno».

La Suap accoglie pazienti che hanno lesioni cerebrali acquisite, ma può accogliere anche pazienti con diagnosi diverse che prevedano una degenza prolungata o temporanea come ad esempio persone tracheotomizzate che hanno una ventilazione meccanica, una gastrostomia percutanea (Peg), un sondino nasogastrico o ancora pazienti che hanno bisogno di cure palliative. Particolarità della Suap è anche quella di offrire servizi di gestione medico-infermieristica, riabilitativa e supporto psicologico oltre ad un collegamento funzionale con il presidio ospedaliero dei Pellegrini in caso si renda necessario il ricovero in ospedale.


La Suap è affidata per la parte clinico-assistenziale all'Unità operativa Cure palliative domiciliari mentre per la parte organizzativa è affidata al Distretto sanitario di base nø29, nell'ambito del Dipartimento Assistenza primaria. Quanto alla selezione dei pazienti, l'accesso è legato a doppio filo al lavoro e alla valutazione dei medici di Medicina generale del DSb nø29 nel caso il paziente sia al domicilio, o con la modalità della dimissione protetta nel caso il paziente sia in ospedale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino