Napoli: i danni del Covid, esplodono le cardiopatie dilatative, via ai corsi d'aggiornamento

Napoli: i danni del Covid, esplodono le cardiopatie dilatative, via ai corsi d'aggiornamento
Si inizia a dover fare i conti con gli effetti a lungo termine del Covid, in crescita le cardiopatie dilatative. ...

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Si inizia a dover fare i conti con gli effetti a lungo termine del Covid, in crescita le cardiopatie dilatative.



«Iniziamo ad avere un quadro chiaro del danno prodotto dalla pandemia e stiamo registrando una vera e propria emergenza per quel che riguarda le cardiopatie dilatative post Covid, quella che in ambito cardiologico potremmo definire la malattia del futuro».

A lanciare l’allarme è Ciro Mauro, direttore della struttura complessa di cardiologia con utic del Cardarelli, in qualità di presidente del congresso «Hot topic in cardiologia», che per due giorni ha portato a Napoli i maggiori esperti provenienti da tutta Italia.

Mauro spiega: «La cardiopatia dilatativa post ischemica e post Covid sarà la malattia con la quale dovremo fare i conti nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Esiste uno stretto legame con il virus SarsCoV2, perché cuore e polmoni sono interconnessi, la sofferenza dell’uno si riflette sull’altro».

Fortunatamente, i progressi fatti a livello farmacologico, permettono di trattare questa malattia con maggiore efficacia ed il Cardarelli garantisce trattamenti e procedure all’avanguardia. «Siamo stati i primi - ricorda Mauro - a formulare un protocollo di trattamento della stenosi aortica per via percutanea, in collaborazione con la Federico II, e in questi giorni siamo partiti anche con l’impiego del laser coronarico per i casi refrattari alla terapia convenzionale. Oggi il Cardarelli è l’unica azienda ospedaliera campana individuata come centro di emodinamica Covid, con un percorso che consente di trattare i pazienti con sindrome coronarica acuta nonostante siano affetti da Covid».

Altra emergenza è data delle miocarditi post Covid, sempre più frequenti, questo perchè il Covid non colpisce solo i polmoni, ma il nostro organismo in modo sistemico.

L’evento, tenutosi a Napoli perchè il Cardarelli è considerato polo di riferimento nella rete dell'emergenza-urgenza per tutto il sud Italia, ha visto la partecipazione di cardiologi, medici internisti, neurologhi e medici di medicina generale.

Uno dei punti sui quali tutti sono stati concordi è che la cardiopatia ischemica cronica, la fibrillazione atriale, la cardiopatia ipertensiva, la sindrome coronarica acuta con gestione farmacologica, devono essere affrontate con metodo e con un confronto costante. «Il confronto e l’aggiornamento continuo - conclude Mauro - sono essenziali. Grazie a giornate come queste siamo in grado di dare allo specialista e al medico di medicina generale un’ampia panoramica sulle recenti acquisizioni, sulle innovazioni e sulle terapie consolidate nell’ottica di una miglior revisione del flusso di dati di gestione del paziente ad alto rischio cardiovascolare».

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Il Mattino