I diabetici d'estate: tutti i consigli del prof De Feo per tenere a bada l'insulina

In estate è necessaria una diversa distribuzione dell’insulina ai pasti

Misurazione del diabete
Si va incontro all'estate, cambia l’alimentazione e le abitudini, cosa deve sapere un diabetico e come deve comportarsi per l'esposizione al sole?. Con...

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Si va incontro all'estate, cambia l’alimentazione e le abitudini, cosa deve sapere un diabetico e come deve comportarsi per l'esposizione al sole?. Con l’arrivo della bella stagione le persone con diabete devono aspettarsi di dover effettuare alcuni aggiustamenti della loro terapia che saranno ancora più accentuati durante una vacanza. «Questo perché - dichiara il Professore Eugenio De Feo - in estate si modificano le nostre abitudini alimentari sia in termini di scelta dei cibi che di variazioni degli orari. C’è una maggiore disponibilità e quindi consumo di verdure e frutta fresche ed una tendenza a consumare pasti più leggeri e meno elaborati durante il giorno, soprattutto se si va al mare, e più ricchi invece la sera», dichiara il Professore Eugenio De Feo.

«In genere questo ha un risvolto positivo sulle glicemie ma di contro aumentano anche le occasioni di incontro sociale che spesso prevedono assunzione di cibo extra, potrebbe essere necessaria una diversa distribuzione dell’insulina ai pasti. È anche positivo un incremento quotidiano dell’attività fisica, il beneficio immediato è un maggiore assorbimento di zuccheri da parte dei muscoli e quindi un miglioramento delle glicemie.  Attenzione però al movimento in fasce orarie non abituali che possono indurre cali glicemici eccessivi dopo cena e di notte. Certamente, per la terapia, è bene consultare preventivamente il medico soprattutto se si prevede di iniziare attività sportive ripetitive a maggior ragione se si è in terapia insulinica», aggiunge il professore.

Per la salubrità di una esposizione al sole, scegliendo bene gli orari e senza prolungare troppo i tempi, non ci sono differenze fra diabetici e non diabetici e per entrambi bisogna tener conto del tipo di carnagione e della maggiore o minore predisposizione a risposte anomale cutanee dopo esposizione ai raggi UV. Tuttavia, per il soggetto diabetico è importante, essere addestrato a prendere precauzioni in presenza di complicanze, spesso asintomatiche e/o misconosciute che si determinano dopo anni di malattia non perfettamente curata.

«La più importante è la Neuropatia autonomica e sensitiva che determina riduzione della sensibilità al dolore o al calore eccessivo, soprattutto ai piedi, e quindi è bene non camminare a piedi nudi sulla spiaggia ed evitare di indossare calzature larghe o poco ancorate al piede, perché possono causare escoriazioni e bolle che facilmente si infettano con la sabbia o il terreno», continua il professore De Feo.

«Altro problema che può sussistere è un’alterazione del funzionamento dei meccanismi di autoregolazione del nostro corpo al calore eccessivo con ridotta sudorazione, ridotta sensazione di sete ed eccessiva vasodilatazione da calore. Tutto questo può portare a non avvertire per tempo i sintomi di disidratazione, faciltà al colpo di calore ed ipotensione eccessiva con sbandamento quando ci si alza in piedi velocemente. In questi casi è bene che i diabetici, d’estate, non stiano per troppo tempo in luoghi eccessivamente caldi, assumano spesso liquidi anche se non avvertono sete e controllino più spesso la pressione arteriosa consultandosi con il medico perché potrebbe essere necessaria una riduzione della eventuale terapia antiipertensiva», conclude il professore.

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Il Mattino