Intelligenza Artificiale: l’università di Napoli Parthenope aderisce a «Rome Call for AI Ethics»

Il protocollo è stato lanciato in Vaticano nel 2020 dalla pontificia accademia per la vita in collaborazione con la Fao, Ibm, Microsoft e il ministero dell’innovazione italiano

Accordo Parthenope
Adottare un approccio etico allo sviluppo e all'uso dell'intelligenza artificiale, enfatizzando l'importanza della responsabilità da parte delle organizzazioni...

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Adottare un approccio etico allo sviluppo e all'uso dell'intelligenza artificiale, enfatizzando l'importanza della responsabilità da parte delle organizzazioni governative, delle istituzioni e del settore privato. Nasce con questo obiettivo il «Rome call for ai ethics» (https://www.romecall.org) a cui ha aderito questa mattina l’università degli studi di Napoli Parthenope.

A siglare l’importante accordo il rettore Antonio Garofalo, accompagnato dal prof. Fabio De Felice, e monsignor Vincenzo Paglia, presidente della pontificia accademia per la vita. Lanciato in Vaticano nel 2020 con la firma della Rome Call for A.I. Ethics, il documento promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita in collaborazione con la FAO, IBM, Microsoft e il Ministero dell’Innovazione italiano che si è dato come missione lo sviluppo e la promozione di un approccio etico allo sviluppo e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

«L'intelligenza artificiale - spiega monsignor Paglia - sta trasformando il mondo ad un ritmo senza precedenti, offrendo opportunità straordinarie per il progresso in quasi tutti i settori, dalla medicina all'educazione. Tuttavia, l'espansione dell'ai solleva questioni etiche urgenti ed improcrastinabili, riguardanti la privacy, la sicurezza, l'equità e il controllo del territorio, rendendo imperativo l'adozione di un approccio etico. L'etica per l'ai diventa così fondamentale non solo per guidare lo sviluppo tecnologico in modo responsabile, ma anche per assicurare che i benefici dell'ai siano distribuiti equamente, proteggendo allo stesso tempo la società da potenziali impropri utilizzi della stessa».

«L’università sottoscrive con convinzione il protocollo – ha sottolineato il rettore, prof. Antonio Garofalo - una lodevole iniziativa che vanta già importanti adesioni e che pone l’attenzione su un punto centrale: l’etica del progresso. È in atto una vera e propria rivoluzione tecnologica: il parlamento europeo, in uno studio, ha stimato che entro il 2035 si avrà un aumento della produttività del lavoro anche fino al 37 per cento grazie alla ai, e questo testimonia il grande impatto sulla crescita economica. Il progresso però va guidato per fare in modo che tuteli sempre l’uomo e la sua dignità».

«L’accordo - spiega il professor Fabio De Felice, che ha coordinato i lavori per la sottoscrizione del protocollo - rappresenta la cifra dell’importanza che l’università ricopre in questo periodo di intenso avanzamento tecnologico. Gli atenei infatti costituiscono la cerniera imprescindibile tra il mondo del lavoro e quello delle nuove generazioni che sono preposti a formare. I nostri giovani nell’impiego delle tecnologie dovranno operare con consapevolezza etica per evitare possibili derive nel loro impiego e noi dobbiamo dar loro gli strumenti».

Il confronto, moderato dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D’Errico, ha fornito l’opportunità di condividere le diverse visioni e le strategie adottate dai vari interpreti per integrare principi etici nell'ia.

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Il Mattino