«Trump hai fallito nel proteggere il tuo Paese»: questo il derisorio messaggio di sfida per il presidente americano postato su Facebook da Akayed Ullah mentre si stava...
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È quanto emerge dalle 10 pagine dell'atto di accusa con cui oggi è stato incriminato davanti ad una corte distrettuale di Ny per vari reati di terrorismo. Reati per i quali Donald Trump è tornato a chiedere «le pene più severe previste dalla legge, inclusa la pena di morte nei casi appropriati». Il tycoon ha rilanciato anche il suo mantra: la necessità, insieme al muro col Messico e al suo redivivo bando contro otto Paesi (nel quale non figura il Bangladesh), di cambiare le leggi sull'immigrazione. In particolare abolendo sia il sistema della lotteria dei visti sia quello della catena migratoria fondata sui legami di parentela, con i quali sono arrivati in Usa gli autori degli ultimi due attacchi in Usa. «Ci sono stati due attacchi terroristici a New York nelle ultime settimane effettuati da stranieri venuti qui con la green card. Il primo assalitore è arrivato con la lotteria dei visti e il secondo tramite la catena migratoria», ha dichiarato alla Casa Bianca riferendosi a Sayfullo Saipov, l'uzbeko autore della strage di Halloween a Tribeca (8 vittime), e ad Ullah, sbarcato in Usa nel 2011 insieme alla famiglia grazie ad uno zio diventato cittadino americano. «Metteremo fine ad entrambi. Velocemente», ha promesso, spronando il Congresso ad attivarsi «immediatamente».
Intanto gli investigatori continuano ricostruire i dettagli dell'attentato e a scavare sul passato di Ullah, anche interrogando la moglie, che vive a Dacca insieme al loro figlio di sei mesi.
Il Mattino