NEW YORK - Bushwick è un mondo a sé. È la “città dei graffiti”, è il cuore pulsante di tutto ciò che è alternativo,...
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Una vecchia zona industriale in declino che rinasce grazie all’estro di chi ha saputo rendere questo quartiere uno dei poli creativi più affascinanti del pianeta.
Direzione Brooklyn, ci arriva la linea L da Union Square e una volta scesi a Jefferson Street è delirio di volti, scritte e colori.
C’è stato un tempo in cui qui non c’era più nulla. O quasi, considerato che regnava sovrana la delinquenza. In anni più recenti, invece, con le cifre isteriche del mercato immobiliare di Manhattan, ma anche della stessa Brooklyn, un intero universo di giovani ha ricominciato a guardare a quest’area con grande interesse.
Affitti molto bassi, spazi estremamente ampi. Nulla di meglio per atelier e mostre. Prima gli sconfinati capannoni, poi intere strade. Con le facciate dei palazzi che si trasformano in “tele”.
I murales sono giganteschi e cambiano addirittura di settimana in settimana. Sono gestiti oramai da un vero e proprio collettivo di artisti, The Bushwick Collective, che li realizza, li cura e li…cancella.
Perché?
Per ricominciare daccapo.
Perché l’Arte, quella vera, quella con la "A" maiuscola, non sa fermarsi.
Il Mattino