Nodulo tiroideo asportato a bambino di cinque anni con malattia rara: l'intervento record a Napoli

Nodulo tiroideo asportato a bambino di cinque anni con malattia rara: l'intervento record a Napoli
Al Policlinico Vanvitelli è stato asportato un nodulo alla tiroide ad un bimbo di appena 5 anni. Il bimbo è affetto dalla sindrome di Dicer1, malattia rara, che...

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Al Policlinico Vanvitelli è stato asportato un nodulo alla tiroide ad un bimbo di appena 5 anni. Il bimbo è affetto dalla sindrome di Dicer1, malattia rara, che provoca tumori rari. Un intervento reso complicato proprio in virtù della tenera età del paziente ma che il team della Chirurgia generale del Policlinico vanvitelliano ha voluto affrontare perché il nodulo alla tiroide si stava sviluppando «stranamente e troppo rapidamente». I medici hanno dunque ritenuto che la scelta migliore fosse asportare chirurgicamente.


A intervenire è stato Giovanni Conzo, esperto in chirurgia endrocrina e chirurgia della tiroide della Clinica chirurgica generale specialistica del Policlinico Vanvitelli. L'operazione è stata «delicata e non ordinaria». Il carcinoma della tiroide è considerato una neoplasia rara in quanto costituisce il 2% di tutti i tumori. «La chiave per salvare la vita a bimbi che hanno simili patologie - si evidenzia dall'azienda ospedaliera universitaria - è un attento follow-up e la diagnosi precoce dei tumori a cui sono predisposti. In questo caso, gli esperti si sono confrontati con la sindrome di Dicer 1, malattia rara che provoca tumori rari, che ha all'origine una mutazione che danneggia la formazione dei microRNA con gravi effetti a danno di numerosi organi. Una sorta di corto circuito che manda in blackout. Un blackout che provoca tumori».

Tutto ha inizio quando il bimbo ha appena 3 anni e i medici dell'ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon diagnosticano un raro tumore renale e la malattia rara. Da qui segue il percorso di follow-up nell'ambulatorio di endocrinologia pediatrica, dedicato ai pazienti con pregresse patologie tumorali, della clinica pediatrica del Policlinico Vanvitelli dove le dottoresse Anna Grandone e Caterina Luongo si accorgono che qualcosa non va. Un'intuizione che ha consentito «rapidamente» di prendere decisioni importanti e salvare il piccolo paziente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino