Scatta l'allarme da un'incubatrice, infermiera arriva tardi: licenziata

Scatta l'allarme da un'incubatrice, infermiera arriva tardi: licenziata
Licenziamento «senza preavviso» per la «gravità» dei fatti contestati sono i termini tecnici che descrivono il provvedimento adottato...

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Licenziamento «senza preavviso» per la «gravità» dei fatti contestati sono i termini tecnici che descrivono il provvedimento adottato dall'ospedale di Perugia nei confronti di una propria infermiera che era in servizio alla terapia semi intensiva dell'Unità neonatale. Ritenuta responsabile di non essere intervenuta tempestivamente dopo che era scattato l'allarme di una delle culle termiche nelle quali vengono assistiti i piccoli pazienti e quindi di non avere svolto adeguatamente il proprio dovere. Il sospetto alla base del provvedimento è che la donna potesse dormire durante il turno di notte nel quale era impegnata. Un episodio in seguito al quale l'Azienda ospedaliera non solo ha subito attivato le procedure disciplinari ma ha anche inviato una segnalazione all'autorità giudiziaria. Il caso sarebbe quindi già all'attenzione dei carabinieri del Nas. Sulla vicenda comunque viene mantenuto il massimo riserbo. L'infermiera, un'italiana ormai prossima alla pensione, avrebbe tuttavia già annunciato ricorso contro il provvedimento. La donna negherebbe infatti di avere dormito durante il servizio, spiegando in qualche modo il ritardo nell'intervento con cause accidentali (forse un malore).


Alla base del licenziamento immediato adottato dall'Ufficio provvedimenti disciplinari ci sono comunque diversi elementi e testimonianze raccolte tra il personale sanitario subito intervenuto. Sono stati i colleghi dell'infermiera e i medici in servizio presso l'Unità di terapia intensiva neonatale ad accorrere dopo avere udito gli allarmi che segnalano anomalie nei parametri vitali dei pazienti nelle incubatrici. Se ed eventualmente come il ritardo nell'intervento abbia influito sulle condizioni del piccolo lo dovranno stabilire gli accertamenti ancora in corso. Dall'istruttoria disciplinare subito avviata, sono comunque emersi diversi «elementi induttivi» tali da far ritenere che la donna non abbia svolto il suo dovere. Un materasso trovato nel reparto e altre testimonianze hanno portato l'Ufficio provvedimenti a ipotizzare anche che potesse dormire in quel momento. Un comportamento che l'avrebbe portata a non intervenire tempestivamente in seguito all'allarme. Dopo l'episodio la procedura disciplinare è stata avviata immediatamente e nel giro di circa due mesi all'infermiera è stato comminato il provvedimento del «licenziamento senza preavviso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino