Aumenta la velocità, e va a tutto vantaggio della preparazione di guida dei candidati. Cambiano, con l'inserimento di un esercizio più difficile, le patenti di...
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La direttiva fissa una velocità minima per effettuare le prove di esame su pista, passando da 30 km/h a 50 km/h. Un cambiamento notevole, osserva l'Unasca, per chi si deve preparare in vista dell'esame di guida. L'Italia, a sua discrezione, ha scelto di fissare i tempi per effettuare le prove, calcolati per valutare anche la velocità alla guida, stabilendo due esercizi, uno da compiere a bassa velocità e l'altro ad alta velocità. Quest'ultimo, tra l'altro, prevede un esercizio di evitamento dell'ostacolo a 50 km/h. «Questa prova - spiega Michele Moretti dell'Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori (Ancma) - se da un lato è molto più difficile, dall'altro garantisce molto di più la sicurezza perchè per superarla occorre avere molta padronanza del mezzo». Il problema, secondo Patella, è che in molti tra autoscuole e motorizzazioni civili non sono attrezzati per poter ospitare le prove in aree che, peraltro, potrebbero essere utilizzate anche per fare pratica di guida. «Occorrono infatti - sottolinea - aree lunghe 90-100 metri per 30 di larghezza, e non tutti le hanno. Il rischio è di un forte rallentamento delle prove d'esame».
D'accordo con Patella è Moretti, che ventila il rischio di un «tappo nello svolgimento degli esami, con possibili ripercussioni anche sulla vendita dei motoveicoli». «L'Italia - ricorda - aveva recepito non molto tempo dopo la direttiva comunitaria del 2013, ma dato che gli impianti della motorizzazione civile e le strutture delle autoscuole non erano in grado di ospitare i campi prova, il ministero ha introdotto delle deroghe, dando l'ok alle prove con velocità di 30 km/h. Auspico - spiega il rappresentante dell'Ancma - che, ora che il decreto entra in vigore, finalmente le strutture pubbliche e private si dotino degli spazi sufficienti per poter svolgere questi test. In questa direzione abbiamo sollecitato i comuni a rendere disponibili queste aree». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino