Nuovo 730, la dichiarazione non arriverà più a casa ma andrà fatta su internet

Nuovo 730, la dichiarazione non arriverà più a casa ma andrà fatta su internet
ROMA - Dal prossimo anno la dichiarazione dei redditi per molti contribuenti arriverà a casa. Ma meglio non attendere il postino. ...

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ROMA - Dal prossimo anno la dichiarazione dei redditi per molti contribuenti arriverà a casa. Ma meglio non attendere il postino.


Il Fisco non spedirà i nuovi 730 per posta. Per potervi accedere i contribuenti dovranno collegarsi al sito internet dell'Agenzia delle Entrate, inserire user name e password e controllare il documento. Se l'operazione per qualcuno risulterà complicata potrà sempre delegare i Caf, i Centri di assistenza fiscale. Posta tradizionale o elettronica che sia, la dichiarazione dei redditi sarà comunque una importante semplificazione. Almeno quando andrà a regime.



Secondo le stime del Fisco, il prossimo anno saranno predisposti 19,985 milioni di modelli 730 precompilati riguardanti i redditi del 2014. Il problema però, è che l'Agenzia delle Entrate non è ancora in grado di inserire in questi documenti le spese mediche. Sarà in grado di farlo solo dal 2016 per i redditi 2015. Proprio per questo, sempre secondo le stime del Fisco, il prossimo anno ad accettare la dichiarazione precompilata senza modifiche saranno solo 5,650 milioni di contribuenti. Gli altri 14,335 milioni (circa il 70 per cento) effettueranno delle integrazioni. Da qui al 2017, tuttavia, grazie all'inserimento di nuovi dati nell'Anagrafe tributaria (oltre alle spese mediche, anche le erogazioni liberali, le spese di istruzione, quelle funebri), la percentuale di coloro che accetteranno per buoni i dati inseriti direttamente dal Fisco nella dichiarazione, salirà al 100% dei contribuenti. I vantaggi saranno indubbi. Con la dichiarazione precompilata non ci saranno responsabilità a carico del contribuente per eventuali errori. In pagina è pubblicato un vademecum con le principali domande e risposte sul funzionamento del nuovo strumento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino