Teheran e Washington a un passo dallo scontro: «Abbiamo abbattuto un drone spia americano colpevole di aver violato il nostro spazio aereo». ...
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La notizia esplode come una bomba al centro di relazioni già tesissime.
A darla sono i Guardiani della Rivoluzione iraniana, parzialmente sconfessati dal Pentagono la cui replica è netta, ma inutile: «Il veicolo statunitense è, sì, stato abbattuto, ma era operativo in una zona di spazio aereo internazionale».
La zona in questione è la costa sud della provincia di Hormozgan.
L’inutilità, invece, è data da una smentita che di certo non calma le acque tra due Paesi oramai ai ferri corti.
L’incidente, vera e propria operazione militare, completa infatti un quadro che assume i connotati di un possibile conflitto: prima i sabotaggi a danno delle petroliere nel Golfo dell’Oman, poi il potenziamento del contingente a stelle e strisce, rafforzato di mille uomini tra Marine e Servizi Segreti.
I presupposti peggiori, insomma, ci sono tutti. E questo drone rischia di configurarsi come la scintilla definitiva.
Pompeo insiste: «Trump non vuole la guerra».
Ma è proprio Trump a puntare il dito dritto contro Rouhani e i suoi, prima riguardo alle navi, poi in merito all’«atteggiamento ostile», poi ancora in relazione a quest’ultimo episodio: «Sono stati loro».
Il Mattino