Olimpiadi, il no in Aula. I sindaci del Lazio: «Pronti ad ospitarle noi»

Olimpiadi, il no in Aula. I sindaci del Lazio: «Pronti ad ospitarle noi»
Non certificare il no alle Olimpiadi in Aula. Ma affidare la gestione dei Giochi al governo o a un commissario ad hoc. E' la proposta lanciata dai sindaci delle province del...

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Non certificare il no alle Olimpiadi in Aula. Ma affidare la gestione dei Giochi al governo o a un commissario ad hoc. E' la proposta lanciata dai sindaci delle province del Lazio, per continuare la corsa a cinque cerchi in una lettera indirizzata a Virginia Raggi e al presidente del Coni, Giovanni Malagò. 


Dopo lo stop del sindaco della candidatura di Roma ai Giochi del 2024, i primi cittadini di Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina giocano l'ultima carta: «Le Olimpiadi coinvolgono l'intera nazione con un ritorno economico e sociale evidente - scrivono - per questo potrebbe essere adottata una soluzione che, da una lato, non comporti oneri per il comune ospitante e, dall'altro, permetta alla nazione di effettuare i richiesti investimenti». Come? «Passando dalla formula Olimpiadi di Roma 2024 a Olimpiadi di Roma Capitale 2024. Roma - aggiungono - e tutto l'evento potrebbe essere gestito direttamente dallo Stato, tramite un commissario straordinario. I sindaci del Lazio, a cominciare dalle città capoluogo, potranno fornire il supporto istituzionale, per ogni eventuale atto amministrativo utile o necessario nei rapporti con Regione e Governo». Insomma, si dicono pronti ad ospitare l'evento.

Intanto l'Assemblea capitolina si prepara al voto: la mozione M5S per il ritiro della candidatura approderà in Aula Giulio Cesare giovedì mattina, nella seduta convocata in via straordinaria. Salvo colpi di scena il documento dovrebbe essere approvato, dato che il M5S dispone della maggioranza in Consiglio. «Non c'è assolutamente nessuna paura di votare la mozione, siamo compatti come sempre», ha detto il capogruppo in Campidoglio, Paolo Ferrara. Mentre le opposizioni hanno chiesto l'audizione in Aula dei rappresentanti del comitato promotore e l'acquisizione del parere dell'avvocatura sull'ipotesi di danno erariale.


Niente da fare, invece, per le Olimpiadi d'Italia in diverse città, come proposto ieri da Romano Prodi: «E' un'idea che stracondivido, molto bella - ha risposto Malagò - ma purtroppo l'Agenda 2020 non prevede questo allargamento, magari ci si arriverà tra qualche anno». Intanto oggi alle 13,30 Raggi e il suo vice, Daniele Frongia, sono attesi in Senato per un'audizione proprio sulle Olimpiadi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino