Omicidio sul Piave, lo psichiatra Barretta: «Le tragedie si possono prevenire»

Omicidio sul Piave, lo psichiatra Barretta: «Le tragedie si possono prevenire»
«L’uccisione di Elisa Campeol sulle rive del Piave, per la quale si è costituito Fabrizio Biscaro, cade a pochi giorni dal triplice omicidio di Ardea, sul...

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«L’uccisione di Elisa Campeol sulle rive del Piave, per la quale si è costituito Fabrizio Biscaro, cade a pochi giorni dal triplice omicidio di Ardea, sul litorale domani romano, ad opera di Andrea Pignani, che avrebbe fatto fuoco apparentemente senza nessun motivo, e che poi si è tolto la vita. Biscaro e Pignani hanno ucciso “per caso”, in preda a una furia ingovernabile. Entrambi gli uomini sembrerebbero risultare portatori di gravi disagi psichici, seguiti poco e malissimo dal servizio sanitario nazionale e minimizzati dalla disperata vergogna dei familiari. Ora, bisogna dire molto chiaramente una cosa: queste tragedie possono essere evitate. Anzi, possono, e debbono, essere prevenute». Non usa mezze misure Vincenzo Barretta, psichiatra napoletano, ideatore della campagna “Rotary Action for Depression” e fondatore dell’OISEC, l’Osservatorio Italiano sulla Salute Emotiva e Comportamentale, nel commentare i due recenti fatti di cronaca.

Barretta prende posizione a margine della seconda Conferenza nazionale per la salute mentale: "Per una salute mentale di comunità", promossa dal Ministero della Salute.

«La seconda edizione della Conferenza per la salute mentale cade a ben vent’anni dalla prima. Basti questo dato a darci contezza di quanta poca attenzione il Decisore politico abbia posto alla materia finora. Nel frattempo, l’opinione pubblica viene molto attivata dalla cronaca nera, ma mi pare non si spieghi bene una cosa: non c’è una correlazione diretta tra disagio psichico e violenza. Difatti basterà notare che il numero maggiore di atti efferati viene effettuato da soggetti che non sono affetti da disturbo psichico. L’atto violento da parte di chi ha una patologia è un epifenomeno o estrema complicazione della patologia stessa, quando questa non è curata né seguita. In questo senso, la salute mentale è come tutti gli altri ambiti della medicina: diagnosi precoci e prevenzione salvano le vite. Anche quelle degli innocenti», aggiunge perentorio Barretta.

«Il Tavolo Tecnico istituito presso il Ministero della Salute sottolinea la necessità di imprimere alla salute mentale una forte vocazione alla territorialità e alla integrazione con i servizi sociali e di comunità. – spiega Vincenzo Barretta, che conclude – Ci auguriamo che il nuovo Piano di azioni nazionale per la salute mentale raccolga le indicazioni del Tavolo Tecnico, per una Salute Mentale con adeguata dotazione di risorse umane e finanziarie. L’obiettivo è ottenere un reale coinvolgimento degli utenti e dei loro familiari, nell’ambito dei percorsi di diagnosi e cura».

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Il Mattino