OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Serve un ombrello più grande per proteggerci dalla pioggia di varianti che il virus SarsCoV2 continua a rovesciarci addosso. Per questo è già cominciato il percorso a tappe che porterà alla messa a punto di un vaccino universale contro i coronavirus: vi si sta dedicando personalmente anche il direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) degli Stati Uniti, l'immunologo Anthony Fauci, che sta studiando nuove tecnologie basate su nanoparticelle e spray nasali. Lo racconta lui stesso in un messaggio video inviato al meeting 'Highlights in Immunology', promosso dall'Accademia Nazionale dei Lincei e dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Omicron 2, così il virus corre (ancora) in tutto il mondo
In Cina Omicron fa tornare in lockdown 42 milioni di persone
Attuali vaccini trionfo scienza
Nel suo intervento, Fauci ribadisce che gli attuali vaccini contro Covid-19 rappresentano «il trionfo della scienza e dell'immunologia nella lotta a questa storica pandemia. La loro importanza ed efficacia sono incontrovertibili: lo si vede bene dai dati dei ricoveri e dal numero di morti». È evidente però che la loro protezione cala nel tempo e questo rende necessarie le dosi booster. «Diversi studi in vitro mostrano come la dose booster aumenti significativamente la neutralizzazione delle varianti di SarsCoV2, Omicron inclusa», sottolinea Fauci. La terza dose di Moderna, per esempio, migliora la risposta anticorpale a Omicron con una buona efficacia che si mantiene anche a distanza di sei mesi.
Inoltre diversi studi condotti nel mondo reale, quindi al di fuori delle condizioni controllate delle sperimentazioni cliniche, mostrano che anche nell'era di Omicron il booster con un vaccino a mRna offre un'alta protezione dal rischio di ricovero che si mantiene intorno al 78% anche a distanza di 4-5 mesi. Nonostante ciò «non possiamo continuare a inseguire le nuove varianti: abbiamo bisogno di un vaccino universale contro i coronavirus», afferma l'immunologo. «Ci arriveremo passo dopo passo: non avremo un vaccino universale al primo colpo, sarebbe troppo ambizioso, ma quello che possiamo fare è partire da un vaccino pan-SarsCoV2 che protegga da tutte le varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron. Il passo successivo sarà un vaccino pan-Sarbecovirus, che protegga non solo da SarsCov2, ma anche da SarsCoV1 e altri virus che possono evolvere in infezioni umane».
Omicron 2 e 3, ecco perché il Covid muterà ancora (e può diventare sempre più pericoloso)
I due esempi citati da Fauci
Fauci cita in particolare un paio di esempi di vaccini pan-coronavirus che sta personalmente studiando al momento. Uno si basa sull'uso di nanoparticelle, che presentano frammenti di proteine Spike di diversi virus, mentre l'altro è un vaccino che somministra SarsCoV2 e altri coronavirus inattivati attraverso uno spray nasale, per dare un'ampia protezione contro beta-coronavirus umani e animali.
Il Mattino