Open, si indaga anche sui soldi al comitato del Sì al referendum promosso da Renzi

Open, si indaga anche sui soldi al comitato del Sì al referendum promosso da Renzi
Soldi alla fondazione Open, ma anche al Comitato per il sì al referendum costituzionale, promosso nel 2016 dall'allora premier Matteo Renzi. Sarebbero stati impiegati,...

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Soldi alla fondazione Open, ma anche al Comitato per il sì al referendum costituzionale, promosso nel 2016 dall'allora premier Matteo Renzi. Sarebbero stati impiegati, almeno in parte così dall'avvocato Alberto Bianchi, presidente della ex fondazione renziana, i soldi incassati dal gruppo Toto, per un incarico a sei zeri.


Bianchi, indagato per traffico di influenze dalla procura di Firenze, era stato nominato per risolvere una controversia di 75 milioni di euro tra il gruppo abruzzese e Autostrade per l'Italia. La parcella complessiva avrebbe superato i 2 milioni di euro: 1,3 milioni sarebbero stati destinati allo studio e 700 mila fatturati direttamente al professionista, che poi avrebbe versato una quota da 200.000 euro nei conti della Open e un'altra dello stesso importo nelle casse del comitato per il sì. Passaggi di denaro sui quali punta a fare chiarezza la Finanza.

Una decina di giorni fa, i militari, coordinati dal procuratore Giuseppe Creazzo e dall'aggiunto Luca Turco, hanno eseguito una perquisizione nello studio di Bianchi, sequestrando documenti e materiale informatico. Anche i bilanci e l'elenco dei finanziatori di Open. Oggi, l'avvocato Nino D'Avirro, difensore di Bianchi, presenterà ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere l'annullamento dei sequestri eseguiti dai militari. Secondo D'Avirro, Bianchi aveva versato quel denaro nelle casse della fondazione perché i conti in rosso non avrebbero consentito di chiudere i bilanci. La somma gli sarebbe poi stata restituita al momento della chiusura di Open.

L'EX PREMIER

E intanto Matteo Renzi commenta: «La procura fiorentina ha molteplici dossier aperti e noi rispettiamo il lavoro dei magistrati, del dottor Creazzo e del dottor Turco. Aspettiamo che arrivino in Cassazione con le sentenze, perché contrastare le inchieste facendo una battaglia mediatica sarebbe assurdo». Poi ribadisce la sua fiducia nella magistratura. Il chiaro riferimento è al fascicolo, ancora aperto, sui genitori dell'ex premier, mandati agli arresti domiciliari lo scorso febbraio proprio su richiesta di Creazzo e liberati dal Riesame. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino