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È riuscita a diventare mamma nonostante, tre anni fa, le sia stato diagnosticato un tumore della cervice uterina, che viene normalmente trattato con la rimozione dell’utero. È la storia a lieto fine di una donna di 31 anni di un comune limitrofo a Lanciano, che ieri, all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, è diventata mamma di una bimba nata con parto cesareo. È il primo caso in Abruzzo dopo un tale intervento. Quando le venne diagnosticata la malattia, nell’estate del 2018, su consiglio di un’amica la giovane si rivolse al policlinico San Martino di Genova e al professor Sergio Costantini. E proprio grazie a lui, oggi, stringe fra le braccia la sua piccola. Il professore, infatti, a settembre 2018 la sottopose a un intervento di trachelectomia radicale, che consente di conservare il corpo uterino e la fertilità.
La sicurezza oncologica dell’asportazione radicale della cervice è simile a quello dell’isterectomia radicale, ma consente alle giovani donne di sperare in una gravidanza. Il decorso fu regolare, così come i successivi controlli. A novembre dell’anno scorso, la signora ha comunicato con gioia al professore di essere incinta e, due mesi dopo, si è sottoposta a un piccolo intervento per chiudere completamente lo sbocco uterino nella vagina, in modo da prevenire infezioni ascendenti. La gravidanza è andata bene e i controlli eseguiti sono stati regolari. E ieri, finalmente, la cicogna è arrivata, cancellando le tante difficoltà degli ultimi anni. Una notizia così bella che il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, l’ha raccontata tramite i suoi canali social, rivolgendo un plauso al professor Costantini che, ha scritto, «ha realizzato un piccolo grande miracolo: con un'operazione mirata, che solo lui e pochi medici al mondo sanno eseguire, ha tolto il tumore riuscendo a salvarle l'utero oltre alla vita».
ll tumore del collo dell’utero rappresenta nel mondo la prima causa di morte per tumore ginecologico.
Il Mattino