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Kessia Gomes, una giovane donna di Horizonte, nella regione metropolitana di Fortaleza, Brasile, che lavora come impiegata in uno studio notarile del comune nella pausa pranzo ha ordinato un hamburger con patatine fritte. Tutto normale, se non fosse che quello che doveva essere il suo pranzo le è stato consegnato solo otto giorni dopo.
«Si sono scusati, come se fosse stato un ritardo di due ore», ha detto Kessia a G1, riferendosi a iFood, l'applicazione con la quale ha effettuato l'ordine.
Kessia ricorda il momento in cui ha deciso di ordinare il cibo. «Era durante l'orario di lavoro e speravo che arrivasse prima delle 17:00. L'ho ordinato verso le 15. Alle 17:00, l'ordine non è arrivato, ho chiamato, ma nessuno ha risposto. Avevo ormai perso le speranze», ha raccontato.
La giovane ha spiegato di non aver chiesto l'annullamento dell'ordine perché l'applicazione informava che era partito per la consegna. «Ho mandato un messaggio dicendo 'Sei sicuro che sia in consegna?'. Lo stesso giorno di notte, ho deciso di inviare un messaggio su Instagram, perché nessuno rispondeva su iFood», ha detto Kessia.
Poi dall'app hanno risposto adducendo la responsabiità dell'accaduto al fatto che non erano riusciti a accedere al proprio account Instagram per alcuni giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino