«Ospedali al collasso: in 10 anni tagliati 25mila posti letto e 42.380 dipendenti»

«Ospedali al collasso: in 10 anni tagliati 25mila posti letto e 42.380 dipendenti»
Il progressivo depotenziamento dell’assistenza ospedaliera in Italia è nei numeri. In dieci anni (2010-2019) gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a...

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Il progressivo depotenziamento dell’assistenza ospedaliera in Italia è nei numeri. In dieci anni (2010-2019) gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a 1.054, con un taglio di circa 25mila posti letto di degenza ordinaria (da 215 mila a 190 mila). Il personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale è diminuito di 42.380 unità (da 646.236 a 603.856) e il definanziamento della sanità ha raggiunto i 37 miliardi. La pandemia ha mostrato la debolezza del sistema e l’attuale crisi dei Pronto soccorso non è altro che il risultato di anni di tagli e la punta dell’iceberg di un sistema ospedaliero in affanno. E le proposte di riforma della medicina territoriale (Decreto Ministeriale 71) sono insufficienti a colmare le gravi lacune sempre più evidenti, che rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza.

Per questo serve un nuovo modello, in cui territorio e ospedale siano interconnessi. È quanto chiede il “Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani” (FoSSC) con l’intervento di Walter Ricciardi (Membro del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Presidente del ‘Mission Board for Cancer’ dell’Unione Europea). «Concordiamo sulla necessità di potenziare la medicina del territorio - afferma Francesco Cognetti, coordinatore del Forum -, ma riteniamo che non sia sufficiente per risolvere i problemi dell’ospedale, a partire dalle liste di attesa e dal collasso dei Pronto soccorso: i problemi più evidenti che sono all’onore delle cronache rappresentano la parte immediatamente visibile di una sofferenza ben più ampia, che coinvolge l’intero Servizio Sanitario Nazionale e che si sta già progressivamente manifestando in tutta la sua drammaticità. Le soluzioni da prospettare non devono avvenire isolatamente, ma in una logica di sistema. Per questo vanno rivisti completamente i parametri organizzativi dei nosocomi sanciti con il Decreto Ministeriale 70 (DM 70 del 2 aprile 2015), di cui auspichiamo una profonda e radicale revisione. Chiediamo che l’Ospedale venga ripensato in ragione delle esigenze epidemiologiche che sono chiaramente mutate negli ultimi anni, le cui risposte necessitano di provvedimenti sia quantitativi che qualitativi. È necessario che il numero di posti letto di degenza ordinaria cresca ben oltre i 350 per 100.000 abitanti odierni fino a raggiungere almeno la media europea di 500».

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Il Mattino