Città del Vaticano - Il ddl «Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di...
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anticipate di trattamento», giunto alla discussione parlamentare lunedì scorso, è «un testo scarno, in alcuni passaggi quasi affrettato e immaturo, lontano dalla saggezza, dalla precisione e dalla completezza che una legge tanto attesa richiederebbe». Il giudizio dell’Osservatore Romano, che affida al medico Ferdinando Cancelli un commento sul testamento biologico è implacabilmente negativo. Il giornale della Santa Sede con questo articolo ha rotto il silenzio, intervenendo sulla dibattita questione etica.
Cancelli esamina i vari punti del disegno di legge affermando, tra l’altro, che l’esenzione di responsabilità civile e penale del medico di rispettare la volontà espressa dal paziente di
rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciarvi «sottolinea la volontà dei legislatori di garantire e forse anche di promuovere le decisioni astensioniste e di rinuncia anche se da
queste discendesse un abbreviamento della vita. Il fatto poi che il testo non preveda in nessuna sua parte l’esplicita esclusione di pratiche come l’eutanasia e il suicidio assistito rafforza il timore di derive in questo senso". Il medico elogia, invece, la legge francese Claeys-Leonetti o il Mental Capacity Act inglese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino