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Se la Carta Costituzionale prevedesse l’elezione diretta del presidente della Repubblica, allora forse si potrebbe ipotizzare un cammino più semplice per Silvio Berlusconi che, a pochi giorni dalla convocazione del Parlamento in seduta comune, si può consolare con il sentiment positivo della rete al 37%, decisamente più solido di quello raccolto dal suo principale competitor, il premier Mario Draghi (30%).
Ma, come sappiamo, a decidere il nome del successore di Sergio Mattarella saranno i 1.009 “grandi elettori” che dovranno riporre nell’urna la scheda con la loro preferenza e in questo caso, seppur il gradimento nei confronti del leader di Forza Italia è più ampio rispetto alla quota raccolta in Rete, la distanza da quello incassato da Mario Draghi è decisamente più ampia, quasi incolmabile.
Intanto, monitorando i post social pubblicati nelle ultime ventiquattro ore dai “grandi elettori” sui rispettivi canali social si conferma l’atteggiamento attendista da parte dei leader che nelle loro pubblicazioni ancora non “utilizzano” le parole “Quirinale” e soprattutto si sottraggono dal fare esplicitamente nomi.
Il monitoraggio di Osservatorio Quirinale si chiude con la sottolineatura del post pubblicato da Emma Bonino, sia su Facebook che su Instagram, a proposito della possibilità, avanzata da più parti, di candidare una donna al Colle.
Il Mattino