Ostia, accoltellato davanti alla palestra degli Spada: è grave. Un anno fa fu gambizzato

Un'auto della polizia in via Forni a Ostia (foto Ippoliti)
È ancora avvolto nel mistero l'accoltellamento avvenuto nella notte tra lunedì e martedì in piazza Gasparri a Ostia. Sul caso indaga la polizia del Lido...

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È ancora avvolto nel mistero l'accoltellamento avvenuto nella notte tra lunedì e martedì in piazza Gasparri a Ostia. Sul caso indaga la polizia del Lido che arrivata sul posto ha trovato un uomo a terra sul marciapiede riverso in una pozza di sangue, ridotto in fin di vita. L'allarme alla centrale operativa è arrivato quasi all'alba, poco dopo le quattro del mattina. Provvidenziale l'intervento dei soccorsi che hanno rianimato l'uomo e lo hanno trasportato in codice rosso all'ospedale Grassi di Ostia dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico all'intestino. 


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I fatti
Sono da poco passate le quattro del mattino. È quasi l'alba e in via Forni, dove si è registrato l'agguato è ancora buio. Un uomo di 53 anni è a terra dopo essere stato ferito all'addome da un'arma da taglio. Così riporta il verbale della polizia. Molto probabilmente un serramanico. Il 53enne si è accasciato a terra privo di conoscenza proprio davanti le saracinesche dell'ex palestra di Roberto Spada, il reggente dell'omonimo clan, secondo i pm. Una strada che le forze dell'ordine conoscono bene visto che è balzata più volte agli onori delle cronache, ma che è conosciuta bene soprattutto negli ambienti della mala.

La mala
La «vietta», così la chiamano nel gergo criminale, dove da una parte ci sono gli Spada con le loro palestre e dall'altra i «cileni», i clan sudamericani che gestiscono parte del traffico di droga sulla «piazza», ma anche giri di usura ed estorsioni. E coinvolto nell'accoltellamento di martedì notte ci sarebbe proprio un 62enne cileno, rintracciato dagli inquirenti a pochi isolati di distanza mentre scappava anche lui con una ferita alla testa. Secondo quanto ricostruito potrebbe essere stato lui il primo a essere stato colpito al cranio e che poi avrebbe risposto all'aggressione con una coltellata nei confronti del 53enne, colpendolo all'addome. Sul posto è stata allertata anche un'auto del trasporto sangue.

Il precedente
Ma c'è un doppio precedente inquietante nella vita del 53enne, con piccoli precedenti penali. Nello stesso giorno di un anno fa - e c'è chi non scommette sulla semplice casualità - l'uomo è scampato a una sparatoria. È stato gambizzato mentre rientrava a casa. Poco prima di varcare la soglia del portone del palazzo dove vive, l'uomo fu avvicinato da due persone: capì che qualcosa non andava e tentò la fuga. E mentre correva fu raggiunto da un proiettile a una coscia. I due sicari poi sono salirono su uno scooter e fuggirono. 

L'ambiente

Come per lo scorso anno, così l'altro giorno: il 53enne si è rifiutato di collaborare e non ha risposto alle domande né degli inquirenti né dei sanitari che gli prestavano i soccorsi. Ora le indagini si stanno concentrando sugli spostamenti e sui contatti del 53enne. La pista più battuta resta quella legata a una partita di droga e agli affari delle organizzazioni criminali sul mare di Roma. Via Forni, d'altronde, è un luogo dove non si arriva per caso. Una piccola strada considerata un covo di spaccio e un «bunker» sicuro per la malavita: dove gli occhi della gente che vive in quei palazzi non vedono nulla e dove le telecamere non ci sono. I clan, da queste parti, non si chiamano solo Spada o Fasciani ma ci sono anche i «sudamericani», quelli che occupano i negozi del Comune o dell'Ater e li hanno trasformati in «bassi» dove vivere. C'è un dato certo però: chi ha colpito il 53enne aveva tutta la possibilità di uccidere ma non lo ha fatto. Per ben due volte.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino