Un rapimento via mare, tra un tuffo e una risata. Subdole come quando circondano i turisti e gli sfilano il portafogli, stavolta tre donne di etnia rom avrebbero accerchiato due...
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Ma a un certo punto qualcosa non torna, a sentire l’uomo che solo dopo due giorni è andato dai carabinieri e ha sporto titubante solo un esposto: «Con mia moglie in riva al mare abbiamo notato che si allontanavano un po’ troppo con il canotto, trascinate verso la vicina spiaggia libera da tre donne, presumibilmente rom, entrate in acqua indossando la biancheria intima.
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Le ragazzine si sono impaurite, la più grande è fuggita, mentre quelle donne la insultavano. L’amichetta era impietrita Le ragazzine si sono impaurite, hanno iniziato a urlare, «andiamo solo vicino agli scogli così ci divertiamo di più», provavano a rassicurarle le tre donne, ma niente la più grande è fuggita tra le offese. I genitori sono entrati in acqua e hanno rincorso le tre donne. «Scusa, scusa non lo facciamo più», avrebbe detto una di loro. «Fossero state più piccole non sarebbe finita allo stesso modo - ancora Emanuel - il mio errore è stato quello di non chiamare immediatamente le forze dell’ordine, ma ero sconvolto. Sul momento mi sono limitato a dire loro di andar via dalla spiaggia. Subito dopo, però, la gente che mi è venuta incontro mi ha raccontato che era dal mattino che le tre stavano importunando i bambini, così ho presentato un esposto ai carabinieri nella speranza che quanto è capitato a noi non capiti ad altri». A questo punto i carabinieri verificheranno la presenza di telecamere e ascolteranno i numerosi testimoni che hanno assistito alla scena. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino