Il pallone spia è finito, la guerra Usa-Cina è appena cominciata

La parola passa a Biden, chiamato da tutti a fare il punto della situazione in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione

La guerra Usa-Cina è appena cominciata
La crisi del pallone. Sembra il titolo di un film, di un romanzo, magari a sfondo calcistico. E invece è la nuova Guerra...

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La crisi del pallone.

Sembra il titolo di un film, di un romanzo, magari a sfondo calcistico. E invece è la nuova Guerra Fredda.

Già, perché mentre i riflettori del mondo sono (giustamente) puntati sull’Ucraina, e sulla contesa indiretta tra Russia e Stati Uniti, gli stessi Stati Uniti “vantano” un altro fronte in fiamme: quello con la Cina.

Il pallone spia è stato abbattuto, ma la faccenda è tutt’altro che chiusa.
Al contrario: segna, di fatto, l’inizio di una nuova era.

Un episodio gravissimo, sconcertante, che ridisegna di colpo le relazioni platealmente complesse e oggi ancora più tese tra le due superpotenze.
Il motivo è molto semplice ed è da ricercarsi nel primo accadimento tangibile, proprio sul territorio americano, di un rischio che fino a ieri appariva invece lontano.

La Casa Bianca, il Congresso, e l’America tutta si ritrovano a fare i conti con una realtà vicina, anzi vicinissima. E pericolosa. Quella dello spionaggio, certo, di cui Pechino peraltro è maestra. Ma pure quella del confronto diretto. Dei caccia che si alzano in volo, su ordine di Biden in persona, per non esitare e per fare il loro dovere. E, peggio ancora, dell’orizzonte nerissimo di Taiwan, per cui si teme un destino di guerra.

Il pallone spia, insomma, come una sorta di simbolo del dramma.
Dramma evidente sotto gli occhi di tutti: si è passati dalle parole ai fatti.

Al di là della sicurezza nazionale, c’è un’ulteriore questione infine.

La Cina riesce, anche piuttosto facilmente, a dividere la politica americana.
Tra chi indica il sentiero del dialogo e della diplomazia, in linea di massima tra le file dei democratici.
E chi auspica un approccio duro, in buona sostanza di scontro frontale, tra le file dei soliti “falchi” repubblicani.

È un momento storico critico e servirebbe dunque unità.

La parola passa a Biden, chiamato da tutti a fare il punto della situazione in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione (in programma domani, martedì 7 febbraio, ndr).

A lui il miracolo, mentre Xi Jinping si sfrega le mani, di tenere insieme gli americani.
Faccia a faccia con quella che appare sempre più come la questione del secolo.

Il pallone spia è finito.
La guerra Usa-Cina è appena cominciata.

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Il Mattino