Paolo, 4 anni, non riesce a camminare. Il padre denuncia: «Nella sua classe solo un'ora al giorno»

Paolo, 4 anni
ROMA - Sta commuovendo il web la storia di Paolo, 4 anni e con problemi di deambulazione, che può stare in classe solo un’ora e mezzo al giorno. A divulgare la notizia è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Sta commuovendo il web la storia di Paolo, 4 anni e con problemi di deambulazione, che può stare in classe solo un’ora e mezzo al giorno. A divulgare la notizia è proprio papà Massimo perché tutti coloro che si trovano in una situazione simile trovino il coraggio di far valere i propri diritti. Lo scenario in cui avviene la vicenda è la scuola Cadolino di Nettuno non attrezzata per fornire agli studenti come Paolo la giusta assistenza. Come documentato, Paolo avrebbe bisogno di ben due assistenti, ma i genitori hanno acconsentito perché gliene venisse fornita una persona accanto dall’ingresso all’uscita da scuola perché “con una piccola perdita di equilibrio o una piccola spinta, il bambino può cadere e la storia può trasformarsi in tragedia”.




Due le segnalazioni alle forze dell'ordine, ma niente sembra essere cambiato per la famiglia Bernardelli. “Già nel mese di giugno si erano creati problemi, ma mi era stato garantito che dal mese di settembre non si sarebbe più verificata una simile situazione. Sono trascorsi tre giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, e per Paolo la situazione è la stessa. L’assistente sociale – spiega il padre – è presente solamente un’ora e mezzo al giorno e, al termine di questa, noi genitori siamo costretti ad andare a prendere nostro figlio a scuola e a riportarlo a casa.



Questa mattina – continua – Paolo è entrato alle ore 9 ed è uscito alle 10.30, quando dovrebbe uscire alle 12.30 e da ottobre restare fino al pomeriggio. In questo modo viene negato a nostro figlio il diritto più elementare di un’istruzione primaria, che per legge dovrebbero avere tutti i bambini, con problemi e non”. I genitori del bambino non riescono a farsi bastare la risposta dei servizi sociali secondo la quale non è possibile fornire un’assistenza maggiore perché il Comune non detiene i fondi economici necessari. “Se la situazione continuerà così – spiega papà Massimo – sarò costretto a pensare ad azioni forti, come incatenarmi davanti alla scuola. La vittoria più grande, però, l’ho avuta. In meno di ventiquattro ore il post che ho pubblicato su facebook ha avuto 30mila condivisioni ed ho avuto messaggi da tutta Italia di tante persone che mi hanno fatto capire che non sono solo nella battaglia per far valere i diritti di mio figlio”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino