Nel suo primo discorso in Bangladesh, nel palazzo presidenziale Bangabhapan di Dacca, Papa Francesco ha voluto ricordare la generosità del popolo bengalese «nel...
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Il Papa ha tenuto il suo discorso al Coro diplomatico e alle autorità del Bangladesh dopo l'accoglienza all'aeroporto e dopo aver visitato il National Memorial di Savar, dedicato al padre della nazione, Mujibur Rahman, artefice dell'indipendenza dal Pakistan e assassinato nel 1975 insieme a 31 familiari. «Nei mesi scorsi, - ha detto papa Francesco affrontando una delle questioni più serie a livello umanitario e molto spinose a livello diplomatico, tanto che la parola rohingya non è stata pronuunciata nel recente viaggio in Birmania - lo spirito di generosità e di solidarietà che caratterizza la società del Bangladesh si è manifestato molto chiaramente a favore dei rifugiati, provvedendoli di un riparo temporaneo e delle necessità primarie per la vita. Questo è stato fatto con non poco sacrificio.
Nel presentarsi alle autorità del Paese papa Bergoglio ha voluto sottolineare il fatto che «il Bangladesh è una nazione che si sforza di raggiungere un'unità di linguaggio e di cultura nel rispetto per le diverse tradizioni e comunità, che fluiscono come tanti rivoli e ritornano ad arricchire il grande corso della vita politica e sociale del Paese». «Nel mondo di oggi, - ha ammonito - nessuna singola comunità, nazione o Stato, può sopravvivere e progredire nell'isolamento.
Il Mattino