Città del Vaticano - Carlo e Camilla sono stati benedetti da Papa Francesco. Una benedizione implicita con l’incoraggiamento (stavolta esplicito) di Bergoglio al...
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Marmellate, conserve, frutta sciroppata. «Era difficile scegliere qualcosa per lei Santità. Abbiamo pensato che queste cose le potranno essere utili e a qualcuno potranno piacere». Non è difficile immaginare che le prelibatezze di Casa Windsor siano destinate ai barboni amici del Papa o a qualche mensa della Caritas, magari come dono speciale per la Pasqua. Camilla molto orgogliosa del fatto che fossero tutte cose fatte in casa dal marito, ha aggiunto: «Santità sono molto buone». Il Papa, invece, ha regalato agli ospiti britannici una scultura di bronzo raffigurante un ramo d’ulivo, contenuta in una elegante scatola bianca. A questo dono ha unito le sue opere rilegate, l’enciclica verde Laudato sì e le due esortazioni apostoliche Evangelii Nuntiandi e Amoris Laetitia. «Queste sono le mie opere». Carlo le ha guardate e ha chiesto sorridendo: «Sono in inglese?» Il Papa lo ha rassicurato sul fatto che fossero state tradotte. «Sì certo». Piuttosto sollevato il Principe ha aggiunto: «Lei è molto generoso». Il Papa: «E’ un grande piacere».
Conversazione pubblica a parte avvenuta nella saletta dell’Aula Paolo VI sia durante lo scambio dei doni che durante la presentazione della delegazione (ben 16 persone, compreso il ministro Alan Duncan che poi ha incontrato a parte il Segretario di Stato Parolin) il colloquio privato, durato poco meno di una mezz’ora, è avvenuto a porte chiuse. I punti di convergenza tra il Papa e il Principe Carlo non sono pochi, a cominciare dal tema dell’ecologia e dei cambiamenti climatici, il dialogo tra le fedi e la protezione dei cristiani in Medio Oriente. Camilla, contrariamente alla visita precedente, avvenuta nel 2009 quando c’era Benedetto XVI, si è presentata a capo scoperto, senza il velo nero che aveva la volta scorsa. L’abito scelto era di color giallo pallido di una stilista inglese, con sciarpa e scarpe in tinta. Prima dell’appuntamento con il Papa hanno visitato la Biblioteca apostolica e l’archivio Segreto Vaticano dove il bibliotecario monsignor Pasini ha mostrato loro diverse pergamene conservate.
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Il Mattino