Il Papa appoggia l'Onu: serve il cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo

Il Papa appoggia l'Onu: serve il cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo
Città del Vaticano – L'appello del segretario dell'Onu, Antonio Guterrez fatto ai leader del G20 sul fatto che «la guerra contro il coronavirus ha...

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Città del Vaticano – L'appello del segretario dell'Onu, Antonio Guterrez fatto ai leader del G20 sul fatto che «la guerra contro il coronavirus ha bisogno di un piano per combatterlo» e che la solidarietà è essenziale includendo anche nazioni attualmente in conflitto tra loro, è stato ripreso da Papa Francesco all'Angelus che ha fatto proprio il concetto, ampliandolo. «Serve il cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo, richiamando l’attuale emergenza per il COVID-19, che non conosce frontiere». 


«Mi associo a quanti hanno accolto questo appello ed invito tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica, favorendo la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità» ha detto il Papa che ha insistito su un cambio di rotta a favore di una fratellanza concreta tra le nazioni. «In particolare, susciti nei responsabili delle Nazioni e nelle altre parti in causa un rinnovato impegno al superamento delle rivalità. I conflitti non si risolvono attraverso la guerra! È necessario superare gli antagonismi e i contrasti, mediante il dialogo e una costruttiva ricerca della pace» ha detto. 

In questo appello arrivato al termine della preghiera mariana non sono, invece, stati fatti accenni a quanto sta accadendo in Europa, un continente lacerato e bloccato da veti contrapposti a detrimento delle nazioni maggiormente colpite dal contagio del virus. 


Francesco è poi tornato a spezzare una lancia a favore dei carcerati. «In questo momento il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità di essere costretti a vivere in gruppo: case di riposo, caserme. In modo particolare vorrei menzionare le persone nelle carceri. Ho letto un appunto ufficiale delle Commissione dei Diritti Umani che parla del problema delle carceri sovraffollate, che potrebbero diventare una tragedia. Chiedo alle autorità di essere sensibili a questo grave problema e di prendere le misure necessarie per evitare tragedie future». 

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Il Mattino