Papa Francesco: «Ora siamo tutti provati dalla pandemia e la crisi economia è pesante»

Papa Francesco: «Ora siamo tutti provati dalla pandemia e la crisi economia è pesante»
Città del Vaticano - «Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo...

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Città del Vaticano - «Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati. E la crisi economica è diventata pesante». Papa Francesco all'angelus torna a riflettere su questo anno segnato dal covid che, per forza di cose, ha cambiato il mondo. Lui per primo ha dovuto rinunciare all'incontro con i fedeli, i gruppi di preghiera, le celebrazioni, le udienze generali adattandosi allo streaming tanto che, poco tempo fa, prima di partire per il viaggio in Iraq (il 5 marzo) ha confessato da un gruppo di giornalisti americani che a Santa Marta si sente come in prigione. Una condizione comune a tutte le persone del pianeta costrette al lockdown.

 

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Le parole ai fedeli

 

Ai fedeli Francesco ha detto che in questa situazione storica e sociale, «Dio cosa fa? Prende la croce. Gesù - ha continuato - prende la croce, cioè si fa carico del male che tale realtà comporta, male fisico, psicologico e soprattutto male spirituale, perché il Maligno approfitta delle crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania».

«E noi? Che cosa dobbiamo fare? Ce lo mostra la Vergine Maria, la Madre di Gesù che è anche la sua prima discepola. Lei ha seguito il suo Figlio. Ha preso su di sé la propria parte di sofferenza, di buio, di smarrimento e ha percorso la strada della passione custodendo accesa nel cuore la lampada della fede. Con la grazia di Dio, anche noi possiamo fare questo cammino. E, lungo la via crucis quotidiana, incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. Sul momento, come il Cireneo, potremo pensare: “Perché proprio io?”. Ma poi scopriremo il dono che, senza nostro merito, ci è toccato».

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Il Mattino