Foto degli addetti Vaticano sospesi, Papa Francesco apre un'indagine: «Peccato mortale»

Papa Francesco apre indagine contro chi ha diffuso le foto segnaletiche dei funzionari trattati come gangster
Città del Vaticano - Papa Francesco stavolta sembra avere perso la pazienza. La pubblicazione delle foto segnaletiche dei cinque funzionari della Segreteria di Stato, con...

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Città del Vaticano - Papa Francesco stavolta sembra avere perso la pazienza. La pubblicazione delle foto segnaletiche dei cinque funzionari della Segreteria di Stato, con sotto i loro nomi e i cognomi, sbandierate ai quattro venti come fossero comuni criminali, avvenuta a seguito della perquisizione fatta dai magistrati e dalla gendarmeria - la scorsa settimana - per accertamenti su presunte irregolarità finanziarie, a detta del pontefice costituisce un vulnus. Un autentico «peccato mortale».


Per questo motivo il Papa ha ordinato di fare una indagine per scoprire da chi sono partite quelle fotografie inviate su whatsapp a diversi monsignori, fino ad essere diramate ovunque in modo incontrollato e arrivare in poche ore ai giornali. Forse dimenticando però che le foto segnaletiche non erano documenti segreti, ma erano state inviate a tutti gli uffici del Vaticano per una precisa disposizione della Gendarmeria. Nel testo del documento firmato dal comandante Giani venivano indicati i provvedimenti nei confronti dei cinque funzionari, tra cui l'accesso vietato in Vaticano (salvo che per andare al Fas, gli uffici sanitari, ma solo dietro una autorizzazione della magistratura vaticana) e la sospensione dal lavoro a titolo cautelativo.  Ai cinque funzionari sono stati anche congelati i conti correnti sui quali venivano depositati gli stipendi, requisiti i passaporti, i cellulari, i computer. Misure draconiane. 

La Sala stampa del Vaticano attraverso l'Ansa ha fatto sapere che «e' stata aperta un'indagine, per volere del Santo Padre, sulla illecita diffusione di un documento ad uso interno delle forze di sicurezza della Santa Sede, la cui gravita', nelle parole di Papa Francesco, e' paragonabile ad un peccato mortale, poiche' lesivo della dignita' delle persone e del principio della presunzione di innocenza». Papa Francesco è deciso a trovare il responsabile di questo problema. La poltrona del comandante Domenico Giani ora sembra essere traballante.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino