Città del Vaticano – La strategia del Papa per fare pressing sui Paesi europei a non dimenticare l'anima del vecchio continente e a lasciare aperti i cuori ai...
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Un recente rapporto dell'Oxfam ha denunciato come, nei mesi scorsi, in pieno inverno, donne incinte, bambini soli sopravvissuti alle torture e alla guerra sono costretti in condizioni disumane” e di sovraffollamento nei campi profughi, dove vengono regolarmente calpestati i loro diritti. Centinaia di persone di fatto bloccate e in attesa di capire come possa evolvere il loro futuro.
Proprio per rinnovare la sollecitudine e la vicinanza a profughi e rifugiati ospitati a Lesbos, a tre anni dalla sua visita sull’isola greca, assieme al Patriarca Bartolomeo, il Papa ha mandato il suo braccio destro per la carità. Assieme a Kraiewski è partito anche Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione episcopale europea, la Comece. Ufficialmente è per esprimere la solidarietà di tutta la Chiesa, ma il viaggio, che si concluderà venerdì 10 maggio, (organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale) avrà anche il compito di raccogliere informazioni e prendere visione di persona della situazione che tante organizzazioni internazionali hanno più volte denunciato senza troppo successo.
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Il Mattino