Papa Bergoglio va ad Acilia, un saluto a Vallini che va in pensione

Città del Vaticano – Di nuovo un viaggio nella cintura periferica di Roma. Direzione Acilia. Palazzoni popolari piuttosto anonimi, vie piene di buche, cassonetti...

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Città del Vaticano – Di nuovo un viaggio nella cintura periferica di Roma. Direzione Acilia. Palazzoni popolari piuttosto anonimi, vie piene di buche, cassonetti rotti, alberi mal potati. Papa Bergoglio per la quindicesima visita tra le parrocchie della sua diocesi ha scelto la parte meridionale del comprensorio romano. Migliaia di persone lo attendono nella parrocchia di San Pier Damiani ai Monti di San Paolo, nel quartiere di Casal Bernocchi . Si tratta della chiesa titolare del cardinale vicario Agostino Vallini, e forse il Papa ha scelto questa meta proprio per salutare il vicario di Roma che è prossimo ad andare in pensione. Il nome del suo successore (si parla con insistenza di Lojudice ma potrebbe benissimo essere anche di un vescovo outsider) sarà annunciato prima di San Pietro e Paolo, il 29 giugno.

 

 «Questo è una specie di quartiere dormitorio — spiega il parroco di Acilia, don Lucio Coppa — di conseguenza tanti servizi sono carenti. Il fatto è che i residenti vanno a lavorare altrove e se occorrono negozi, la posta o una banca ci dobbiamo spostare». L'oratorio e la parrocchia, in questo deserto urbano, sono diventati dei punti di aggregazione importantissimi. I volontari vanno per le case a trovare gli anziani e non lasciarli soli, curano le persone più bisognose, c'è un servizio Caritas assai attivo. «Oltre a noi, ci sono solo un centro anziani gestito dal Comune e un campo sportivo realizzato pochi anni fa da volontari dell’associazione Vita nuova che prima operava in parrocchia». Il programma del Papa prevede un incontro con i ragazzi, con i quali scambierà qualche battuta, poi i malati e infine la messa. 


Nell'incontro con i bambini si è lasciato andare a ricordi personali. Ha raccontato che un giorno, con i fratelli, giocava a fare il paracadutista e un suo fratello si è lanciato con un ombrello e «c'è mancato poco che si facesse male». Il Papa è convinto che i bambini «possono aiutare Gesu' a salvare il mondo se fanno i compiti, giocano e sono gioiosi ». Poi ha ricorato che non era tanto bravo a giocare a calcio, tanto che lo chiamavano Gambadura. Così lo piazzavano in porta a parare i colpi. 




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Il Mattino