Papa Francesco chiede di stare in silenzio davanti al presepe: «Sentirete e vedrete la sorpresa»

Papa Francesco chiede di stare in silenzio davanti al presepe: «Sentirete e vedrete la sorpresa»
Città del Vaticano – «A Natale prendetevi un po’ di tempo, andate davanti al presepe e rimatete in silenzio. E sentirete, vedrete la sorpresa»....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Città del Vaticano – «A Natale prendetevi un po’ di tempo, andate davanti al presepe e rimatete in silenzio. E sentirete, vedrete la sorpresa». L'invito ai fedeli arriva da Papa Francesco durante l'udienza generale del mercoledì, dedicata al racconto evangelico della nascita di Gesù. Bergoglio si è soffermato a parlare delle sorprese interiori che genera il Natale, accompagnando la riflessione con la raccomandazione a non trasformare il 25 dicembre solo in una festa con pacchi, cibi e pubblicità che spingono la gente a scambiarsi regali sempre nuovi per sorprendere gli ospiti. «Non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte di Festeggiato. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero. Lasciamoci sorprendere da Gesù in questo Natale».


Ad accogliere il bambino, nella grotta a Betlemme, non c'erano le autorità del tempo, o gli ambasciatori. «C'erano dei semplici pastori che, sorpresi dagli angeli mentre lavoravano di notte, accorrono senza indugio. Chi se lo sarebbe aspettato? Natale è celebrare l’inedito di Dio, o meglio, un Dio inedito, che ribalta le nostre logiche e le nostre attese. In pratica il Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul mio tempo, di Dio sul mio io».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino