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Città del Vaticano – E' nella festa dei patroni Pietro e Paolo che il Papa affronta di petto il problema di come ricostruire una Chiesa credibile. Pesantemente criticata da più parti per assecondare un doppio binario in tema di lotta agli abusi, di gestione non sempre trasparente del denaro o di imbarazzanti silenzi diplomatici strumentali alla realpolitik del momento (vedi il caso di Hong Kong o di Taiwan), la Chiesa secondo Francesco dovrebbe essere pronta a riaggiustare la rotta e liberarsi da alcuni consuetudini più vicine alle dinamiche terrene che non a quelle ultraterrene contenute nel Vangelo. E forse è anche per questo motivo che per strada perde tanti fedeli.
«Toccati dal Signore, anche noi veniamo liberati. E abbiamo sempre bisogno di venire liberati, perché solo una Chiesa libera è una Chiesa credibile» ha messo in chiaro Francesco nell'omelia della festa legata all'esempio di «due grandi Apostoli del Vangelo e due colonne portanti della Chiesa: Pietro e Paolo».
«Come Pietro - ha spiegato il Pontefice - siamo chiamati a essere liberi dal senso della sconfitta dinanzi alla nostra pesca talvolta fallimentare; a essere liberi dalla paura che ci immobilizza e ci rende timorosi, chiudendoci nelle nostre sicurezze e togliendoci il coraggio della profezia.
La Chiesa che tratteggia Francesco è un concentrato di virtù evangeliche indirizzate a tutelare i deboli, a garantire la verità, a non farsi strumentalizzare e a non cadere preda dell'attrattiva momentanea del denaro.
Papa Francesco domenica scorsa all'Angelus aveva lanciato un accorato appello ai fedeli presenti in piazza san Pietro chiedendo un surplus di preghiere per lui e il suo ministero, in questo momento segnato da una serie di grane da risolvere, una più complessa dell'altra, a cominciare dall'ipotesi di scisma che - de facto - sta interessando la Chiesa in Germania indirizzata sempre di più a riconoscere l'amore tra i gay, a garantire un ruolo maggiore alle donne all'altare, ad aprire al matrimonio dei preti. Nello stesso tempo si evidenziano, negli Usa, le brutte spaccature tra cattolici aperturisti e conservatori in materia di pro-life mentre in Polonia si addensano nubi sul sistema ecclesiastico che, già ai tempi di San Giovanni Paolo II non ha garantito sufficienti risposte contro i preti pedofili. Sul tavolo di Papa Francesco non passa giorno che non venga depositato l'ennesimo problema.
Tuttavia, nonostante le defaillance generali, l'immagine del pontefice resta ben salda. Secondo un recente sondaggio pubblicato dal Pew Research Center la popolarità di Papa Francesco rimane "abbastanza stabile" sia tra i cattolici americani che tra gli americani in generale. Più di sei adulti statunitensi su dieci, il 63%, hanno un'opinione "molto" o "per lo più" favorevole di Papa Francesco. Tra i cattolici in generale, l'82% dice di avere un'opinione favorevole del Papa.
Il Mattino