Una giornalista cattolica di 73 anni si auto-candida a fare il vescovo di Lione, sede vacante da mesi

Una giornalista cattolica di 73 anni si auto-candida a fare il vescovo di Lione, sede vacante da mesi
Città del Vaticano - La proposta farà sicuramente discutere. Una giornalista cattolica di 73 anni e 4 figli, si è auto-candidata alla guida della diocesi di...

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Città del Vaticano - La proposta farà sicuramente discutere. Una giornalista cattolica di 73 anni e 4 figli, si è auto-candidata alla guida della diocesi di Lione rimasta vacante da quando si è dimesso il cardinale Barbarin. Una sorta di auto-promozione in un settore dove è tassativamente vietato alle donne essere consacrate, tanto che la questione è stata sbarrata definitivamente da Paolo VI. Ma ad Anne Soupa tutto questo non interessa, guarda avanti e lancia l'idea. Il coraggio di certo non le manca.


«E' un gesto che sembra folle ma non lo è».  Anne Soupa spiega così all'agenzia stampa Dpa la sua candidatura a vescovo di Lione, un seggio vacante da marzo, quando il Papa ha accolto le dimissioni del cardinale Philippe Barbarin, travolto da uno scandalo di pedofilia che ha scosso la Francia.

La diocesi «ha sofferto molto negli ultimi anni», ha detto Soupa, spiegando di essersi fatta avanti perché c'è chiaramente una questione di governance da migliorare.

Condannato in primo grado, ma poi assolto in appello, Barbarin era accusato di aver coperto gli abusi sui minori commessi da un sacerdote che guidava un gruppo scout negli anni ottanta. Quest'ultimo, oggi spretato, è stato condannato in marzo a cinque anni di carcere.

«Dopo questo scandalo, una donna vescovo porterebbe ad un grande rinnovamento e ad una prospettiva completamente differente», argomenta Soupa. Ex impiegata di banca, scrittrice e giornalista, con un master in teologia dell'università di Lione, sposata e madre di quattro figli, Soupa è un'attivista cattolica per i diritti della donna in seno alla Chiesa. E alla domanda sulle sue qualifiche come vescovo, risponde: «la mia vicinanza alle realtà della vita. Tutte le donne possono portare nuova linfa alla Chiesa, tutte, perché finora sono state escluse dalle responsabilità».












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Il Mattino