«I migranti non sono un pericolo, sono in pericolo». Nei tre giorni di naufragi continui nel Mediterraneo il Papa ha trovato il modo, con una frase semplice ed...
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Il tema di quest'anno è «Portati dalle Onde», come è successo a un giovane nigeriano che ha lasciato il suo paese con i genitori per fuggire dalla guerra. Ma nel viaggio ha perso papà e mamma in una delle tante e drammatiche tragedie del mare. Lui ce l'ha fatta e si è fermato a Lamezia dove, in una comunità per minori stranieri, ha trovato un'altra famiglia che lo ha accolto come un figlio. L'incontro del Papa con i piccoli, è narrato dalla Radiovaticana.
Papa Francesco, salutando i piccoli e graditissimi ospiti, ha ricordato che mercoledì scorso un volontario gli ha regalato il giubbotto salvagente di una piccola profuga morta in mare: «Mi ha portato questo giubbetto e piangendo un pò mi ha detto: 'Padre, non ce l'ho fatta. C'era una bambina, sulle onde, ma non ce l'ho fatta a salvarla. Soltanto è rimasto il giubbettò. Questo giubbetto è di quella bambina. Non voglio rattristarvi, - ha detto papa Francesco ai bambini - ma voi siete coraggiosi e conoscete la verità. Sono in pericolo: tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo (...) Pensiamo a questa bambina? Come si chiamava? Ma, non so: una bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo, lei ci guarda».
Altri moventi toccati dell'incontro sono stati il lancio di centinaia di palloncini bianchi in ricordo dei tanti bimbi morti in mare e la lettura di una lettera rivolta al mondo, dei bambini italiani che hanno accolto in Calabria i piccoli fratelli migranti: «Abbiamo riflettuto su tutti quegli adulti e bambini che lasciano la loro terra a causa della guerra e delle persecuzioni. Molti non riescono nemmeno a raggiungere la meta a causa di quelle onde che dovrebbero garantirgli la salvezza e che, invece, li tradiscono e li portano alla morte. Pensiamo a loro e non riusciamo a capire come nel mondo possano esserci tante ingiustizie. Promettiamo di accogliere chiunque arriverà nel nostro paese, senza considerare chi ha un colore di pelle diverso, chi parla una lingua differente o professa un'altra religione, un nemico pericoloso».
Per realizzare il treno dei bambini, giunto alla quarta edizione, hanno come sempre collaborato il Cortile dei gentili e le Ferrovie dello Stato.
Il Mattino