«Cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l'intera famiglia umana». È l'appello lanciato dal Papa all'Angelus ricordando che «anche nei...
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«Purtroppo anche nei giorni scorsi - ha detto il Pontefice dopo la recita della preghiera mariana - numerosi migranti hanno perso la vita nei loro terribili viaggi». «Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare», ha proseguito. «In particolare, mi unisco al cardinale Schoenborn - che oggi è qui presente - e a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le settantuno vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull'autostrada Budapest-Vienna», ha aggiunto sottolineando la presenza dell'arcivescovo della capitale austriaca. «Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio - ha concluso -; e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l'intera famiglia umana». «Preghiamo in silenzio per tutti i migranti che soffrono e per quelli che hanno perso la vita», è stato quindi l'invito del Papa ai fedeli.
La beatificazione, ieri ad Harissa, in Libano, del vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki, martirizzato cento anni fa nel contesto delle persecuzioni anti-cristiane dell'Impero ottomano, «sia anche di stimolo ai legislatori e ai governanti perchè ovunque sia assicurata la libertà religiosa; e alla comunità internazionale perchè si ponga fine alle violenze e ai soprusi», ha detto il Papa, come quelle che vedono i cristiani perseguitati «in Medio Oriente e in altre parti del mondo».
«Nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani - ha continuato il pontefice a proposito del vescovo Melki -, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede». «Anche oggi, in Medio Oriente e in altre parti del mondo - ha proseguito -, i cristiani sono perseguitati». «La beatificazione di questo Vescovo martire infonda in loro consolazione, coraggio e speranza - ha aggiunto -.
Il Mattino