Città del Vaticano Francesco fa il bilancio del pontificato, traccia la rotta e sintetizza il suo disegno per la Chiesa. La strada è quella di “andare a cercare, senza...
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In una appassionata omelia, Francesco, nella messa a San Pietro con i 20 nuovi cardinali creati al Concistoro di ieri, chiede di avere il coraggio di abbandonare la mentalità “chiusa nella paura e autolimitata dai pregiudizi”, per abbracciare gli emarginati del nostro tempo.
Bergoglio fa l'esempio di Gesù quando ebbe compassione di un lebbroso che lo supplicava di purificarlo e viene guarito. Una delle immagini più potenti della misericordia divina. Il lebbroso era “abbandonato dai propri familiari, evitato dalle altre persone, emarginato dalla società”. Era considerato impuro e, dunque, la finalità del suo isolamento era “salvare i sani, proteggere i giusti” dal rischio del contagio. Bergoglio riflette su questo brano evangelico per far capire che non ci si deve vergognare di avere compassione. “Non ci si può adeguare alla mentalità dominante della gente. Gesù non ha paura di questo tipo di scandalo! Egli non pensa alle persone chiuse che si scandalizzano addirittura per una guarigione, che si scandalizzano di fronte a qualsiasi apertura, a qualsiasi passo che non entri nei loro schemi mentali e spirituali”. Il messaggio del Papa argentino è chiaro: bisogna integrare gli emarginati, “salvare coloro che sono fuori dall’accampamento”. Perchè, ha concluso, “la strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno”. Quanto ai nuovi cardinali Bergoglio si aspetta da loro un comportamento conseguente. Se ieri, durante la cerimonia di creazione, aveva sollecitato ognuno di loro a non considerare la berretta rossa una sorta di scatto di carriera, stamattina in basilica si è raccomandato di non chiudiersi in una casta, di non isolarsi in una torre eburnea. “ Cercate di non avere paura di accogliere con tenerezza gli emarginati; a non avere paura della tenerezza” e “della compassione”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino