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Lilibelle è morta a 14 anni, pugnalata all'addome la notte scorsa mentre cercava di dividere i coetanei che si picchiavano selvaggiamente. E oggi un altro adolescente, tredicenne appena, è stato pugnalato alla gola e ucciso in una nuova battaglia fra bande rivali. La strage dei ragazzini nelle banlieue di Parigi è in corso da giorni, e il coprifuoco anti-Covid invece di frenare gli scontri li ha resi ancora più cruenti. La polizia sembra impotente, le risse sono sempre più violente e la catena di vendette sembra ormai inarrestabile. Ieri pomeriggio una quarantina di ragazzini si sono dati appuntamento per una delle tante risse, avevano tutti fra i 13 e i 16 anni. Fra loro c'era Lilibelle, che ha cercato di mettersi in mezzo fra i giovani rivali di Saint-Chéron, una città satellite della capitale francese, sempre più invivibile.
L'appuntamento era vicino alla scuola media di Pont-de-Bois, la banda rivale arrivava dalla vicina Dourdan.
A poca distanza, sempre nell'Essonne, nuova battaglia violentissima, fra due bande rivali a Boussy-Saint-Antoine. Due ragazzini feriti, uno gravissimo, pugnalato alla gola. È morto all'arrivo in ospedale. L'appuntamento, stavolta, era attorno alla piscina comunale fra due bande che si affrontano da anni. Nel 2000, ci fu una guerra violentissima durata 3 giorni ma all'epoca i protagonisti non erano così giovani. Un commerciante ha riferito a Le Parisien che forti tensioni si avvertivano da giorni, da quando era «spuntato un nuovo luogo di spaccio, attorno al centro commerciale vicino alla piscina. Tre persone - ha aggiunto - sono state fermate la settimana scorsa con un chilo di cannabis».
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