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«È una svolta epocale nella lotta alla pirateria, finalmente chi sbaglia paga» ha commentato l'Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo sulla stessa scia del presidente dell'Anica Francesco Rutelli che parla di «un'operazione senza precedenti». L'indagine del Nucleo speciale beni e servizi delle Fiamme Gialle riguarda tutta Italia: le denuncie hanno portato all'apertura di fascicoli in ben 67 procure sparse in tutte le Regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta.
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«Acquistando questi abbonamenti - dicono i finanzieri - i clienti non solo alimentano il circuito criminale ma condividono con le organizzazioni i propri dati personali e bancari, esponendosi a rischi informatici di ogni tipo». E l'inchiesta è tutt'altro che chiusa: non solo sono ancora in corso gli accertamenti per individuare la centrale di trasmissione del segnale illegale, ma la Gdf ha già a disposizione i dati di almeno 800 soggetti che potenzialmente hanno utilizzato le pay tv pirata. I clienti, spiegano gli uomini del Nucleo, venivano agganciati attraverso siti vetrina, canali Telegram e gruppi chiusi su Facebook dai 'resellers', i rivenditori del segnale illegale diffuso da chi lo origina: lì avveniva il primo contatto e venivano date indicazioni su come proseguire per poter fare l'abbonamento. Non solo. Gli accertamenti tecnici hanno anche portato alla luce un nuovo metodo utilizzato dalle organizzazioni che gestiscono le piattaforme pirata.
Prima c'era il cosiddetto "pezzotto": al cliente, in sostanza, veniva fornito un apparecchio per poter decodificare il segnale criptato. Oggi, invece, basta una semplice stringa di un codice che viene inviato attraverso whatsapp per poter accedere ai programmi. Il segnale viene diffuso via Iptv (Internet Protocol Television), un sistema che è perfettamente legale: la differenza sta nel fatto che le piattaforme pirata, dopo aver acquisito con regolari abbonamenti i palinsesti televisivi delle pay tv ufficiali, ricodificano il segnale assemblando i flussi dei singoli canali in un unico file, che è poi quello che riceve il cliente finale. In sostanza, il segnale viene 'incapsulatò in un unico flusso dati e distribuito attraverso la rete.
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Il Mattino