Il 7 maggio. È questa la data al momento più quotata per le primarie che eleggeranno il nuovo segretario del Pd. Ma a deciderla sarà la commissione per le...
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Ad ogni modo a pronunciarsi sarà la commissione che scriverà regole e tempi del congresso. La commissione è stata eletta nella direzione di ieri: al suo interno sono rappresentate le diverse aree del Pd. Un nuovo componente si aggiungerà in rappresentanza di Emiliano, che all'ultimo ha deciso di restare nel partito e candidarsi alla segreteria. La commissione, che nominerà un suo presidente, è composta da: Silvia Fregolent, Martina Nardi, Mauro Del Barba, Ernesto Carbone, Caterina Bini, Alberto Losacco, Tommaso Ginoble, Emilio Di Marzio, Teresa Piccione, Roberto Montanari, Roberto Morassut, Micaela Campana, Claudio Mancini, Antonio Rubino, Michele Bordo, Andrea De Maria, Paolo Acunzo. A questi si aggiunge il vicesegretario Lorenzo Guerini. Matteo Orfini, ex presidente, resta reggente del partito. E restano in carica gli altri organi statutari come il tesoriere Francesco Bonifazi.
La commissione proporrà al voto di una successiva direzione le regole e i tempi delle tre fasi congressuali: la presentazione delle candidature, le votazioni tra gli iscritti, le primarie aperte. Per essere accolte, le candidature a segretario devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell'assemblea uscente o da 1500-2000 di cinque diverse regioni. Poi si svolge la fase di confronto nei circoli che si chiude con la convenzione nazionale: vengono ammessi alle primarie i tre candidati che abbiano ottenuto più voti tra gli iscritti (con una soglia minima del 5%) e comunque tutti i candidati che abbiano ottenuto più del 15%. Il segretario viene infine scelto tra i tre o più candidati ammessi alle primarie, che sono aperte alla partecipazione di tutti gli elettori. Renzi, che correrà per il secondo mandato da segretario, ha intanto già fissato dal 10 al 12 marzo al Lingotto di Torino l'incontro della sua mozione congressuale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino